(ANSAmed) - TUNISI, 16 GEN - "I progressi della Tunisia in
materia di diritti umani rimarranno a rischio fino a quando le
autorità non annulleranno le leggi repressive e metteranno in
atto protezioni chiave contro gli abusi". E' quanto si legge in
una nota firmata da Amna Guellali, direttrice di Human Rights
Watch Tunisia, in occasione della pubblicazione del rapporto
mondiale 2020 di Hrw, che a nove anni dalla cacciata dell'ex
presidente Ben Ali denuncia "le leggi repressive" ancora
applicate in Tunisia. "Le autorità non sono riuscite a evitare
alcune leggi che vengono ancora applicate per punire i cittadini
tunisini per le loro critiche pacifiche o per condurre la
propria vita privata come ritengono opportuno" - si legge nel
comunicato come aggiunge come "l'assenza di una Corte
costituzionale, un'istituzione ancora prevista dalla
Costituzione del 2014, priva i cittadini tunisini della
possibilità di rimettere in discussione questo tipo di leggi".
La nota sottolinea oltre alla mancata implementazione della
Corte costituzionale, le difficoltà incontrate dalle 13 camere
speciali che la legge sulla giustizia transitoria ha creato nei
tribunali, l'arresto di 14 persone nel 2019 per reati legati
alla libertà di espressione, l'arresto di uomini sospettati di
essere omosessuali, le restrizioni di viaggio imposte a
centinaia di tunisini dal 2015 e la non adozione del disegno di
legge sulla parità in eredità. "La Tunisia trova ancora molto
difficile preservare i suoi risultati in materia di diritti
umani", afferma ancora Human Rights Watch. (ANSAmed).
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