"Negli ultimi mesi l'Isis ha cambiato strategia contro la Turchia, perché la Turchia ha cambiato la sua posizione in Siria e Iraq. Questo attacco punta anche a modificare la percezione dell'opinione pubblica, soprattutto delle frange più estreme".
"Nelle scorse settimane alcuni conservatori avevano anche sostenuto che l'islam vieterebbe di celebrare il Capodanno. È su di loro che i jihadisti cercano di avere influenza. Purtroppo, negli ultimi 5 anni molti giovani turchi si sono uniti all'Isis e a gruppi come al Nusra", l'ala siriana di al Qaeda, "molti foreign fighters hanno creato connessioni, e così oggi l'Isis ha una forte capacità di penetrazione in Turchia, specialmente tra i giovani islamisti", sostiene Ozcan. L'ipotesi della 'vendetta' jihadista per il tradimento di Erdogan, in queste ore, è quella privilegiata da molti analisti. "Ora l'Isis vuole portare dentro i confini della Turchia la sua guerra in Siria e Iraq".
Maggiore dell'esercito in pensione, Ozcan conosce bene la struttura delle forze di sicurezza, e le loro fragilità. "Per combattere il terrorismo serve una strategia, mentre oggi la Turchia soffre di una mancanza di capacità in questo senso, soprattutto nell'intelligence. Negli ultimi 3 anni Erdogan ha stravolto i servizi segreti, cacciando molti dei vertici perché accusati di essere sostenitori di Gulen. La situazione è diventata ancora peggiore dopo il tentato colpo di stato del 15 luglio. I nuovi capi dell'intelligence non hanno l'esperienza e le conoscenze sufficienti ad affrontare tutte le minacce terroristiche a cui oggi è esposto il Paese: i gruppi jihadisti ma anche il Pkk e il Pyd (curdi siriani, ndr)". "Erdogan cerca di manipolare l'opinione pubblica dicendo che il passaggio al presidenzialismo", su cui è previsto un referendum in primavera, "risolverà tutto. Ma di questo passo, appena ne avrà l'occasione, l'Isis colpirà ancora. E purtroppo, anche questo nuovo anno sarà molto difficile per la Turchia".
(ANSAmed).
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