Diverse aziende, scrive il quotidiano emiratino The National, hanno annunciato piani per la creazione di progetti sull'idrogeno o per incrementare il commercio internazionale del carburante a basse emissioni di carbonio, mentre le industrie di tutto il mondo cercano di ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili.
La maggior parte degli annunci si è concentrata negli Emirati Arabi Uniti e nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa, che ha il potenziale per diventare un hub globale dell'idrogeno, sostiene Javier Cavada, presidente e amministratore delegato di Mitsubishi Power Emea.
"Vediamo gli Emirati e l'Arabia Saudita in pole position.
Stanno guardando... alla produzione di energie rinnovabili e alla catena del valore dell'idrogeno", ha dichiarato.
All'inizio della Cop28, la società di Abu Dhabi Masdar e la spagnola Iberdrola hanno firmato una partnership da 15 miliardi di euro (16,35 miliardi di dollari) per valutare lo sviluppo di progetti eolici offshore e di idrogeno verde in mercati chiave come Germania, Regno Unito e Stati Uniti.
L'idrogeno, che può essere prodotto utilizzando sia l'energia rinnovabile che il gas naturale, è destinato a diventare un combustibile cruciale del futuro. La sua capacità di immagazzinare energia in modo efficiente lo rende interessante per le fonti di energia rinnovabile come l'eolico e il solare, entrambi naturalmente intermittenti.
"L'idrogeno ha tutte le carte in regola", afferma Cavada.
La regione di Mena dispone delle infrastrutture e delle capacità ingegneristiche, nonché della catena di approvvigionamento "più sviluppata" del pianeta. (ANSAmed).
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