E' fondamentale raccogliere i rifiuti lungo gli argini dei fiumi per contenere l'inquinamento dei mari. Lo rileva la ricerca italiana condotta dall'Università di Padova e pubblicata su Detritus Journal. Nello studio è stato preso in esame l'inquinamento da plastica dei mari, aumentato in modo consistente negli ultimi anni. Tuttavia, la maggior parte dei rifiuti trovati nell'ambiente marino ha origine terrestre e viene trasportata verso gli ecosistemi marino-costieri da fiumi e canali. Di conseguenza intercettare i rifiuti nei corsi d'acqua, mentre attraversano le aree urbane, ha un grande potenziale per mitigare l'inquinamento plastico nei corpi idrici costieri e marini. Lo studio è stato condotto sui rifiuti raccolti nei canali di Padova da ricercatori dei Dipartimenti di Ingegneria Civile Edile e Ambientale, di Ingegneria Industriale e di Biologia.
Sono stati raccolti e analizzati circa 500 kg di rifiuti, quantificando le loro dimensioni (analisi granulometrica) e il tipo di materiale (analisi merceologica), confermando che oltre il 47% in peso di quanto raccolto era plastica, specie prodotti monouso, come ad esempio imballaggi alimentari, sacchetti per la spesa e contenitori per bevande. La ricerca ha preso in esame diverse stagioni e ha permesso così di stimare la quantità totale di rifiuti recuperabile in un anno dalla rete dei canali di Padova, evidenziando inoltre che i rifiuti presenti su argini e vegetazione ripariale sono in quantità molto maggiore di quelli presenti in acqua. Questo risultato, e cioè la grande capacità della vegetazione ripariale di agire come filtro meccanico contro i rifiuti, è di grande rilevanza gestionale secondo il coordinatore della ricerca, Alberto Barausse. "Questo lavoro - aggiunge - mostra che se si pianifica la raccolta dei rifiuti insieme alla gestione della vegetazione arginale, è possibile ottimizzare le risorse pulendo con efficacia i corsi d'acqua dai rifiuti. Al contrario, se questo non avviene, il rischio è che con gli sfalci (eseguiti per il controllo della crescita della vegetazione) si vada a polverizzare gli abbondanti rifiuti presenti favorendo la formazione di microplastiche".
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