Lo rivelano i risultati di una indagine preliminare effettuata nel 2021, nell'ambito della Strategia nazionale per la lotta ai rifiuti di plastica. Un danno ecologico che colpisce soprattutto le spiagge di Monastir, Nabeul, Mahdia, Sfax e Medenine, ha precisato il direttore della Qualità della vita presso il Ministero dell'Ambiente di Tunisi, Awatef Larbi Messi, intervenendo a una conferenza dell'iniziativa "Clean-up year".
Larbi Messi ha annunciato che il suo dipartimento sta attualmente lavorando con 11 esperti della Banca mondiale per sviluppare una strategia per una costa priva di plastiche, e che sta lavorando a uno studio in collaborazione con l'Unione europea per combattere l'inquinamento da plastica. Il funzionario ha auspicato l'applicazione al più presto del decreto governativo n. 32 del 16 gennaio 2020 sul divieto dei sacchetti di plastica monouso, di fatto bloccato dal 2020 a causa della pandemia di covid-19. Il decreto, che sarebbe dovuto entrare in vigore il 1 marzo 2020 per centri commerciali e farmacie, e il 1 gennaio 2021 per tutti i produttori, importatori, distributori e detentori di buste di plastica, finora ha consentito solo il divieto di produzione di sacchetti di plastica monouso a partire dal 1 settembre 2022, ha precisato Larbi Messi. Inoltre, a causa delle difficoltà incontrate dal settore, il gruppo professionale dell'industria della plastica ha chiesto al governo di sospendere l'applicazione del decreto fino al 31 dicembre 2023 per quanto riguarda l'interdizione di produzione, importazione, distribuzione e detenzione di alcune tipologie di buste di plastica.
Dal 14 agosto al 4 settembre scorso era stata organizzata una campagna di sensibilizzazione dei cittadini chiamata "mese della pulizia" che ha consentito la raccolta di 1.185 kg di rifiuti leggeri nell'ambito di 278 interventi nelle diverse regioni del Paese. Questa iniziativa ha permesso di raccogliere i rifiuti leggeri (plastica, carta, cartone, vetro e alluminio) che fuoriescono dai canali ufficiali, in particolare rifiuti appesi ad alberi, arbusti e cespugli lungo strade e autostrade e nei centri abitati. In Tunisia si consumano ogni anno 4,2 miliardi di sacchi, di cui un miliardo prodotti localmente, che vengono poi gettati all'aperto senza alcun riciclo.(ANSAmed).
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