(ANSAmed) - ROMA, 19 NOV - "Insieme per un'aria migliore". Lo
slogan delle "Giornate mediterranee dell'aria", in corso ieri e
oggi a Marsiglia, ribadisce un concetto semplice: l'inquinemnto
atmosferico, com'è evidente, non conosce confini.
L'idea alla base della due giorni organizzata da Air Paca
(associazione dipendente dal ministero dell'ambiente francese,
che monitora la qualità dell'aria in Provenza) è che l'unico
approccio efficace per migliorare al qualità dell'aria che
respiriamo è quello trasfrontaliero.
"I venti del Sahara ci portano di continuo l'inquinameto
delle città della riva sud del Mediterraneo, il Piemonte
contamina Nizza", ha dichiarato Xavier Villetard, responsabile
della cooperazione internazionale per Air Paca. "A Parigi
troviamo azoto proveniente dai campi russi", mentre in Val
d'Aosta è stato registrato inquinamento proveniente dalla valle
del Rodano.
Le domande fondamentali poste nel corso di queste due
'Giornate dell'aria', a cui hanno partecipato centinaia di
delegati proveniente da Francia, Libano, Italia, Giordania,
Marocco e Tunisia, sono due. Quali conoscenze ci sono in materia
di qualità dell'aria e cambiamenti climatici nel Mediterraneo?
Ma soprattutto: quali attori e quali legami vanno individuati
per dare risposte concrete?
A livello scientifico ricercatori e studiosi hanno dimostrato
da tempo connessioni inequivocabili tra l'inquinamento nei
diversi Paesi della regione euro-mediterranea. Ma a livello di
cooperazione politica attiva tra gli Stati le iniziative sono
poche, nonostante gli appelli in questo senso lanciati
dall'Unione Europea, la quale finanzia la stragrande maggioranza
dei progetti. E questo, sostengono i fautori dell'iniziativa,
deve essere il fronte cruciale su cui intervenire, lavorando per
favorire un cambiamento culturale da cui possano scaturire
politiche condivise. (ANSAmed).
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