Si tratta, spiega l'Unep, il programma ambientale delle Nazioni Unite che organizza l'evento, del più importante appuntamento mondiale dedicato alla protezione dei mari. Tra gli argomenti più importanti in agenda, l'inquinamento delle plastiche nei mari, la gestione degli oceani e lo sviluppo della cosiddetta gree-blue economy, ovvero lo sfruttamento sostenibile dei mari che tenta di coniugare sviluppo e tutela delle acque e delle coste. Il Regional Seas Programme dell'Onu, lanciato nel 1974 dopo la conferenza del 1972 sull'ambiente a Stoccolma, si propone di affrontare il problema del crescente degrado dei mari mondiali e delle aree costiere attraverso la gestione e l'uso sostenibile dell'ambiente marino e costiero. Punta in particolare sull'impegno dei paesi di una determinata regione a condividere l'impegno per la tutela del mare su cui si affacciano. Lo strumento principale, che ha portato risultati di rilievo negli anni, è stata la promozione dei Regional Seas Programmes e delle loro linee guida per una gestione ambientale che vengono poi coordinate e attuate dai paesi che condividono gli stessi mari regionali.
Oggi, oltre 143 paesi partecipano ai 13 programmi sui mari regionali, creati sotto gli auspici dell'Unep. (ANSAmed).
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