(ANSA) - ROMA, 07 OTT - "I brand della moda devono
ricominciare a lavorare in partnership con i produttori" locali,
per creare un business sostenibile e superare il modello della
fast fashion, afferma Livia Firth, fondatrice e direttrice
creativa di Eco Age, agenzia di consulenza che accompagna i
marchi della moda internazionale nel loro percorso verso l'etica
e l'ecosostenibilità durante 'Voci sul Futuro', appuntamento in
streaming realizzato da ANSA e ASviS.
Lo sfruttamento ambientale della moda 'usa e getta', per la
designer, va di pari passo con quello dei lavoratori del
comparto. "C'è bisogno, per le imprese di un cambio di strategia
drastico e di una visione olistica" di profitto, diritti e
ambiente, spiega Firth. L'obiettivo è avere un'industria
"sostenibile dal punto di vista ambientale, socialmente giusta e
economicamente inclusiva".
Rispetto ai grandi brand della moda internazionale, che hanno i
propri impianti tessili in Paesi come il Pakistan, per le
aziende italiane, "con un forte patrimonio artigianale", è più
facile recuperare un rapporto diretto con i produttori, secondo
la fondatrice di Eco Age. "La moda sostenibile per loro può
essere un vantaggio" (ANSA).
