(ANSA) - ROMA, 15 GIU - La strada per raggiungere gli
obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) è ancora lunga, e per
l'Italia in particolare bisogna fare sforzi per ridurre le
disuguaglianze, trovare un lavoro adeguato a tutti, rafforzare
la qualità dell'istruzione e costruire partnership globali. E'
quanto emerge dall'ultimo rapporto di Eurostat sui progressi dei
Paesi europei verso gli SDG, che monitora i progressi degli
ultimi 5 anni. Sugli obiettivi di riduzione delle disuguaglianze
e costruzione di partnership globali, l'Italia non solo è sotto
la media Ue ma sta addirittura arretrando dal target. Mentre pur
avendo fatto dei progressi sull'istruzione e il lavoro, resta
molto al di sotto della media europea. Il principale punto
debole è la lotta alle disuguaglianze, peggiorata di 1,4 punti
percentuali nell'arco degli ultimi cinque anni. Ad esempio,
l'Italia è uno dei pochi Paesi in Ue dove la percentuale di
persone a rischio povertà è salita (dal 28% al 30%) invece di
scendere, come avvenuto alla media europea. Anche sull'obiettivo
di stringere partnership per raggiungere gli obiettivi, l'Italia
è arretrata (-1,3 punti). Per quanto riguarda l'istruzione,
l'Italia si trova 30 punti percentuali sotto la media Ue, con un
progresso nel 2020 stimato in 0,3 punti percentuali rispetto al
2015. Questo perché resta comunque, assieme alla Romania, il
Paese con il livello più basso di diplomati. Anche se la
situazione nel 2020 è in leggero miglioramento rispetto al 2015.
E' anche tra i Paesi con il minor tasso di alfabetizzazione
informatica tra adulti (solo il 40% ha competenze di base,
contro la media europea che sfiora il 60%). Sull'obiettivo di
assicurare a tutti un lavoro adeguato, l'Italia è a -45 punti
dalla media Ue, con un progresso di appena un punto rispetto al
2015. Le motivazioni di una performance così scarsa sono da
ricercare ad esempio nel fatto che nonostante i progressi resta
il Paese con il tasso più elevato di giovani inattivi (24%),
penultimo per tasso di occupazione (62% circa). (ANSA).