L'Economia Circolare contribuisce già oggi, in Europa, alla creazione di ricchezza e benessere: nel 2018 ha generato 300-380 miliardi di euro di prodotto interno lordo, con 90-110 miliardi di euro di investimenti e fino a 2,5 milioni di posti di lavoro nel 2018. Emerge dallo studio realizzato da Fondazione Enel e The European House-Ambrosetti che stima i benefici economici, sociali e ambientali associati alla transizione verso un modello di sviluppo circolare come vuole il Piano d'azione dell'Unione Europea per l'Economia Circolare, uno dei principali elementi del Green Deal europeo.
I risultati sono "eterogenei": Italia e Spagna dimostrano un livello di sviluppo medio-alto, mentre la Romania si colloca agli ultimi posti della classifica. Ma poi la Romania ha premuto sull'acceleratore mentre Italia, Gran Bretagna e Germania sono più lente nella transizione.
Lo studio mostra come, nel 2018, l'Economia Circolare è correlata a 27-29 miliardi di euro in Italia, a 10-12 miliardi di euro in Romania e 33-35 miliardi di euro in Spagna. Allo stesso tempo, l'Economia Circolare è legata a circa 200.000 posti di lavoro in Italia, 20.000 in Romania, 350.000 in Spagna e fino a 2,5 milioni in Europa sempre nel 2018.
Lo studio stima inoltre un effetto sugli investimenti di 8-9 miliardi di euro in Italia, 1-2 miliardi di euro in Romania, 9-11 miliardi di euro in Spagna e un impatto complessivo di 90-110 miliardi di euro nell'Unione Europea nel 2018.
Significativi benefici sono stimati anche sulla produttività del lavoro: circa 560-590 euro per addetto all'anno in Italia, 1.210-1.270 euro per addetto in Romania (il Paese che presenta l'impatto maggiore), 640-670 euro per addetto in Spagna e 570-940 euro per addetto complessivamente a livello europeo.
(ANSA).