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La vela di Tokyo 2020, arrivano i giorni caldi!

Sabato 31 Mattia si gioca in finale una medaglia storica. E poi...

Responsabilità editoriale Saily.it

IL QUINTO GIORNO A ENOSHIMA E' UN ROMANZO - Ruggero Tita e Caterina Banti (2-5-1) sempre primi, ma occhio agli inglesi. Mattia Camboni, lotta e batticuore col vento forte limita i danni, sarà Medal a tre per due medaglie. Marta, sogno sfumato ma resta il 4° da difendere. Silvia Zennaro ci prova (3-10): è sesta a 15 punti dal podio! Per i 470 giornata interlocutoria. Cinque su sei equipaggi italiani in top-10. L'analisi del DT Marchesini. E sentite Mattia in mixed zone...

 

di Fabio Colivicchi

C'è il virus, la pandemia, i numeri, i tamponi, le regole, e c'è il tifone, l'allerta, la pioggia annunciata (ma poi piove solo la notte), e c'è il viaggio in bus, nella bolla anticovid, 45 minuti dal villaggio olimpico della vela, 30 minuti dagli hotel dei media, e poi l'ingresso al porto olimpico, sono finiti i tempi dei controlli antiterrorismo, adesso lavaggio mani-misura febbre-riconoscimento facciale-metal detector, e tanti inchini, scuse, arigatò, saluti, sorrisi, e il caldo che doveva essere una minaccia invece è il caldo normale di fine luglio e l'aria condizionata, quella si, è sempre esagerata, sulle spiagge i giapponesi fanno surf e in certi locali si vede la gente ballare (tutto dal bus media, naturalmente, noi non si va fuori bolla e anzi si cena in camera da soli), e i container delle squadre attrezzatissimi, e il boatpark dove si taglia l'emozione col coltello, e infine laggiù sotto al faro, alla fine del marina, c'è già allestita l'area Medal Ceremony... Brividi olimpici.

In questo quadretto si consuma il quinto giorno di regate, tantissime, della vela ai Giochi di Tokyo 2020 fatti nel 2021. Siamo a metà strada esatta, ma adesso è tutta discesa, meno regate, ultime prove di flotta e da sabato prossimo Medal Race, parolina magica. Oggi si è avuta l'ulteriore (ma serviva proprio?) prova di quanto alla fine quelle benedette medaglie olimpiche siano difficili, lontane, inarrivabili, metà sogno e metà incubo. Abbiamo le prime griglie di partenza di due Medal Race, le prima previste, quelle dei windsurf RS:X, classe all'addio olimpico. Siamo arrivati con due prospetti forti, Mattia e Marta, dichiarando l'obiettivo: podio. L'abbiamo mantenuto, per tutte le 12 regate, fino all'ultimo respiro, perchè finchè c'è aritmetica c'è speranza. Bravi a prescindere. E grazie.

La stessa aritmetica prima o poi presenta il conto. Per Marta il sogno medaglia è sfumato il 29 luglio, le tre davanti hanno già i piedi sul podio e si litigheranno solo gli scalini. Ma lei è quarta, splendida quarta dopo essere stata terza, ha fatto forse la sua più bella regata da quando va in windsurf, aveva negli occhi quella fiamma in questi giorni, ha battuto supercampionesse che sono alle sue spalle, si è arresa alle tre forse più brave, forse nella settimana giusta. Ma lei è quarta, partirà così nella Medal, col magone ma anche con la certezza e con la voglia di difendere quella medaglia di legno che alla fine, deve esserne certa, ci fa onore e vale tanto. Brava a prescindere. E grazie.

L'aritmetica puo' attendere. Per Mattia le ultime due giornate di tregenda, di sofferenza, col vento sbagliato come il Negroni, con i giganti a svolazzarci dentro e lui, che voleva buttarla sul fisico e sulla remata, che prova a stare al gioco ma deve accodarsi. Limitare i danni, come spiega nella mixed zone, lo potete leggere qua sotto. Era nervoso stamattina, sapeva quanto c'era in palio e quanto fosse complicato con quella brezza che si andava scaldando. Il 3° nella seconda prova ha dato fiato, ardore. Poi è arrivata la terza: un salto di vento assassino, traditore, da tramortire chiunque. Mattia che gira sedicesimo...

Con lo scarto diventa quarto prima della Medal, senza pettorina. Uno scenario ingiusto, per quanto si è visto negli ultimi tre anni in questo sport. Invece è arrivato quel finale, visto in sala stampa in un mix di tracking e diretta tv sul canale olimpico. Mattia che parte in poppa e guardando il disegnino del barchino sul tracking improvvisamente prende corpo tridimensionale e pompa, pompa, sgomma, scalcia, sbuffa, stramba, fa un a cavalcata in trance e riprende 6-7 tavole, fino a chiudere 9° (aveva un 13 come scarto). Resta terzo! Forze emerse da chissà quali profondità di un giovane uomo di 24 anni. Partirà per la Medal con la pettorina, rossa stavolta. Il giallo e il blu non hanno portato bene, il rosso però è rosso, no? Arrivederci a sabato. Sarà bellissimo a prescindere. E grazie.

Perchè ringraziare è importante, sempre. Anche quando pare ovvio, scontato: prendi Ruggi e Cate, che superiorità, che sfrontatezza, ieri doppio trapezio nella poppa folle con 20 nodi, neanche le ingavonate li hanno fermati. E oggi, secondi in una prova dove fanno una collisione e un 360. E poi ancora primi nell'ultima prova, con tanto di sorpasso agli ingresi Gimson&Burnett che oggi sembravano imbattibili, come a dire: ricreazione finita. A metà dell'opera, primi. Tre punticini sui britannici spesso compagni di allenamento, e 11 sui terzi, tedeschi con storie strane che un giorno chissà. Dietro si accomodano le tre medaglie olimpiche di Rio (Lange, Zajac, Waterhouse) e il resto dei mortali. Calma e gesso e ripetere sempre tutto. Anche il grazie è a prescindere.

Resta da dire di una bellissima sorpresa chiamata Silvia Zennaro, futura sposa. Puntava alla Medal, a due regate dalla fine è ben dentro all'elite, sesta con aritmetica che la pone ancora tra le papabili di una medaglia. Chi lo avrebbe pronosticato? Sta succedendo, perchè c'è vento, perchè lei è serena e non deve dimostrare nulla, perchè sente la squadra vicina, tutti a seguirla e complimentarsi, è una specie di mina vagante sui Giochi velici. Restano due prove, vada come vada è già un successo, a prescindere. E grazie.

I due 470 da rivedere, ancora acerba la loro Olimpiade, sappiamo e sanno che c'è di più, e credo lo vedremo.

Ci sarà presto un momento per tracciare una linea e fare quelli che si chiamano bilanci: come è andata, cosa ha funzionato, cosa no, chi è promosso e chi bocciato o rimandato. Ma non adesso. Adesso è solo concentrazione, spirito olimpico, voglia di tornare a casa a mani piene. Italia Team, a prescindere.

REPORT DAY 5 (CONI Italia Team - FIV) - La Vela di Tokyo 2020 entra nella fase decisiva. Quinto giorno di regate a Enoshima, ancora condizioni meteo eccezionali, con vento da Sud (dal mare) che dai 10 nodi del mattino è arrivato fino a 14 nel pomeriggio, con le tipiche onde di questo campo di regata, appena meno insidiose di ieri. Programma ricchissimo: hanno corso regate nove discipline sulle dieci totali, utilizzando quattro dei cinque campi di regata nella Sagami Bay.

Nacra 17 - Nelle regate del mattino protagonisti gli azzurri Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti, sul catamarano misto foiling, che dopo l’ottimo avvio di ieri (1-3-1) si confermano oggi (2-5-1) e sono saldamente primi nella classifica generale dopo 6 prove sulle 12 totali, quindi a metà programma prima della Medal Race finale, con 3 punti di vantaggio sugli inglesi John Gimson e Anna Burnett e 11 sui tedeschi Paul Kohloff e Alica Stuhlemmer. Nella prima prova la coppia mista azzurra ha anche avuto una leggera collisione in un incrocio con la barca USA, a seguito della quale ha effettuato una auto-penalizzazione (un giro completo della barca su sé stessa di 360 gradi), rimontando poi fino a chiudere al 2° posto la manche. Gli italiani confermano grande velocità e padronanza della tecnica del foiling (gli scafi del catamarano si sollevano e “volano” sull’acqua). Domani per Ruggero e Caterina giornata di riposo, torneranno in gara sabato 31 e domenica 1 agosto per le restanti 6 prove che determineranno la classifica prima della Medal Race, che per loro è in programma martedi 3 agosto.

Windsurf RS:X Maschile– Grandi emozioni e regate combattute allo spasimo nel windsurf maschile, con l’azzurro Mattia Camboni chiamato a lottare per difendere un posto nella zona podio, anche in condizioni di vento non ideali per lui che predilige aria più leggera tra 7 e 10 nodi. Nelle tre prove l’atleta di Civitavecchia ha dato battaglia: prima un 8°, quindi un ottimo 3°, poi una terza prova ad alto rischio, con l’azzurro attardato da un salto di vento sfavorevole, ma protagonista di una rimonta di potenza fino al 9° posto. In classifica Mattia è 3°, i punteggi prefigurano una Medal da cuori forti. L’olandese Badloe (33 punti) ha l’oro in tasca, gli basta arrivare ed è suo. Secondo il francese Thomas Guyard a 52, terzo Mattia a 54, quarto il polacco Piotr Myszka a 57. Questi tre atleti si giocheranno argento e bronzo.

Windsurf RS:X Femminile– Le ultime tre prove della serie forniscono il primo verdetto: sfuma il sogno di una medaglia per Marta Maggetti, a cui va l’onore di aver corso una Olimpiade di grande carattere e sempre all’attacco. Nelle tre prove di oggi la cagliaritana è rimasta sempre nel gruppo di testa (5-6-8), ma non è bastato: resta al 4° posto ma il distacco dalle prime tre è aritmeticamente incolmabile. Nell’ordine la cinese Yunxiu Lu (30 punti), l’inglese Emma Wilson (34) e la francese Charline Picon (36), sono già sicure del podio, e si giocheranno il metallo delle medaglie nella Medal di sabato. Marta Maggetti nella finale partirà comunque dallo splendido 4° posto (58 punti), davanti a due campionesse mondiali, l’olandese Lilian De Geus e l’israeliana Katy Spychakov.

Laser Radial– Bravissima Silvia Zennaro, altra grande giornata con due piazzamenti autorevoli (3-10) che la tengono al 6° posto e ancora a 15 punti dal podio. Arrivata in sordina e con l’obiettivo di raggiungere la Finale, la timoniera veneta ha trovato costanza e condizioni congeniali, trovarsi a questo punto a due prove dal termine è una impresa degna di nota. Domani le ultime due prove che determineranno la classifica e il punteggio per la Medal Race finale in programma domenica 1 agosto. In testa la danese Anne-Marie Rindom (bronzo a Rio 2016), davanti alla finlandese Tuula Tenkanen e alla svedese Josefin Olsson.

470 Femminile– Due prove non brillanti per Elena Berta e Bianca Caruso nella seconda giornata di regate (9-12), che le vede al 9° posto della classifica generale dopo 4 prove totali. In serata sarà discussa una protesta delle azzurre contro le israeliane per una mancata precedenza a un incrocio su diverse mura, che potrebbe mutare la classifica. In testa sempre le polacche Agnieszka Skrzypulec e Jolanra Ogar, seconde le inglesi Hannah Mills e EWilidh McIntyre e terze le francesi Camille Lecointre e Aloise Retornaz. Domani altre due prove previste per i 470.

470 Maschile– I giovani Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò non trovano le loro condizioni ideali, nelle due prove del pomeriggio restano senza acuti (12-9) e dopo quattro prove sono al 12° in classifica generale. Per loro l’Olimpiade è ancora lunga e c’è tempo di recuperare e arrivare alla Medal Race del 4 agosto.

L'ANALISI DEL DT AZZURRO MICHELE MARCHESINI - “Una giornata campale. Continuiamo a tenere alta la testa e lottare credendo in noi stessi e in questo gruppo. Per quanto riguarda l’analisi tecnica, Camboni si sta giocando un’Olimpiade che finora è stata di 8/12 prove con planante. Tita-Banti dimostrano un boat-handling superiore: sfoggiato ieri double trapeze di poppa in condizioni oltre il limite per la flotta e oggi recuperi da situazioni estreme - sopra a tutte il rientro in prova 4 dopo il 360 per una virata stretta sotto USA. Zennaro ha dato anche oggi prova di maturità, la laserista sta mettendo insieme tante piccole grandi cose in tutte le andature, frutto di un grande lavoro tecnico. I 470 hanno avuto oggi una giornata difficile e interlocutoria, vanno risolti da subito i problemi di poppa per i maschi e di impostazione strategica per Berta-Caruso se vogliamo rimanere agganciati in due classifiche ancora corte. Infine Maggetti: Marta è stata fino a qui straordinaria, il game changer per questa regata è stata la condizione in cui si è presentata qui la cinese dopo tanti mesi di assenza dai campi di regata. È vero, per la nostra portacolori la matematica è chiara e non dà chances di podio ma questo quarto posto vale moltissimo e cercheremo l’acuto in Medal Race per chiudere in bellezza.”

SENTITE LE DICHIARAZIONI DI MATTIA CAMBONI IN MIXED ZONE! - Emozionato, la pressione si sente, però adesso è importante rimanere tranquilli e gestire al meglio questi due giorni in vista della finale, soprattutto per il punteggio: siamo in tre praticamente alla pari. Tra me e il francese chi arriverà davanti vincerà la medaglia, e anche il polacco è solo a 3 punti, e col punteggio doppio della Medal Race è tutto apertissimo. Sarà una finale molto difficile, vincerà chi gestirà meglio questi giorni di attesa.

“L’oro è già deciso, del resto siamo quasi abituati con Kiran, perchè è veramente un fuoriclasse, ho provato fino alla fine a non lasciarlo andare via, ma le condizioni del vento di questi ultimi due giorni hanno reso tutto più difficile per me. Per le mie caratteristiche fisiche sono un atleta che preferisce molto di più un vento medio leggero dove la parte fisica è importante, questi due giorni di vento forte dal mare hanno reso tutto difficile, ho cercato di limitare i danni e arrivare in Finale per potermi giocare una medaglia, ve bene così.

“Speriamo di avere l’opportunità di una Medal con vento più leggero, anche perché abbiamo avuto 10 giorni di allenamento qui prima delle olimpiadi sempre con vento leggero, condizioni che amo. E’ stato anche duro psicologicamente accettare questo cambio proprio durante le regate olimpiche, fortunatamente l’abbiamo gestito bene, ci siamo rimboccati le maniche e speriamo che alla fine arrivi il nostro vento. In Italia si dice meglio tardi che mai!

“Ero più nervoso all’inizio dei Giochi che adesso. Si riesce a spezzare un po’ la pressione fortunatamente andando in acqua, adesso siamo quasi alla fine, ammetto che un po’ di pressione c’è, la notte è difficile addormentarsi, il comodino è pieno di melatonina, però fa tutto parte dei Giochi.

“Cosa penso delle storie di atleti che non sono riusciti a gareggiare proprio a causa della tensione? Penso che tutti gli atleti che sono qui all’Olimpiade per vincere una medaglia affrontano tanti sacrifici a livello della propria vita. La pressione sale anche solo pensando a tutti i sacrifici che si è fatto, ai singoli allenamenti, c’è la voglia di non sprecare tutti gli anni di preparazione, alzatacce la mattina presto, serate non fatte con gli amici. La pressione c’è, i sacrifici sulle spalle anche, ed è facile non gestirla nel modo giusto, in questo contesto e con tutti i media addosso.

“Il windsurf RS:X non sarà più olimpico a Parigi 2024, questa è la mia opportunità e non voglio farmela scappare. Forse proverò la nuova tavola foil per i prossimi Giochi, non ho avuto le forze né il tempo per pensare alle prossime Olimpiadi: per adesso il mio futuro si ferma a dopodomani!”

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