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Coppa America: Altus corre senza Malta?

36 America's Cup

Responsabilità editoriale Saily.it

La sfida del Royal Malta Yacht Club guidata dal team principal italiano Pasquale Cataldi è davanti a una prima scelta chiave: scaduti i termini contrattuali, viene meno l'appoggio promesso dal Governo. Il team toglie Malta dal nome, ma la sfida va avanti decisa - IL PUNTO SULLA COPPA

 

Quando è stata accettata dal detentore Royal New Zealand Yacht Club, la sfida maltese è stata una bella sorpresa, salutata con simpatia dalle nostre parti anche per la guida italiana del Team Principal Pasquale Cataldi, CEO della lifestyle-firm Altus. A distanza di qualche mese, e con incastri di preparazione e calendari in pieno svolgimento, Malta Altus Challenge è sul punto di perdere un pezzo del suo nome, il primo, proprio quello riferito all'isola-stato nel cuore del Mediterraneo. Perchè?

Lo stesso Pasquale Cataldi ci racconta come stanno le cose: "Con il Governo di Malta c'erano degli impegni e delle scadenze ben precise, purtroppo sono venuti meno, sono state superate due deadline senza riscontro. Da parte nostra siamo stati fin troppo accondiscendenti, abbiamo dato delle occasioni allo stesso Primo Ministro, loro del resto hanno cavalcato l'onda dell'America's Cup, ma poi alle parole non hanno fatto seguire i fatti. E' un peccato perchè la sfida era, e in parte ancora è, un'occasione per Malta, per reagire a vicende negative che l'hanno vista al centro di polemiche."

Nonostante tutto però Cataldi vuole portare avanti la sfida: "Altus Challenge continua, il team a oggi è al completo e faremo presto una presentazione, mi sono fatto carico di tutto, ma adesso, visto il venir meno dell'appoggio del Governo maltese, per completare il budget servirà trovare altri sponsor."

TEMPISTICHE E ALTRI TEAM - Ulteriori aggiornamenti della situazione di Coppa America dopo il nostro post dei giorni scorsi sui rischi di un rinvio della prima tappa di Cagliari (prevista a ottobre 2019) dell'America's Cup World Series. I problemi riguardano soprattutto i team arrivati all'ultimo respiro, quindi Stars & Stripes (USA), Malta e Olanda, che hanno annunciato tutti un programma che prevede la costruzione di una sola barca (il Protocollo ne autorizza due), che difficilmente saranno varate prima del 2020.

E poichè ogni team ha l'obbligo di partecipare a tutte le tappe World Series, pena l'esclusione dalle finali Prada Cup, si capisce che il cortocircuito è in arrivo. La soluzione sarebbe in una norma nascosta nelle regole, che lascia al Challenger of Record (Luna Rossa) e al defender (Emirates Team New Zealand) la possibilità di "introdurre alternative" nelle regole e nel calendario delle tappe. Insomma se sarà necessario salvare le regate preliminari verso la Coppa si troverà il sistema.

PROTOCOLLO DOCUMENTO "VIVENTE" - La regola base della Coppa, il Protocollo, è tradizionalmente un documento "vivo", aperto cioè ai cambiamenti. Nella Coppa America del 2017 sono state attuate ben 17 versioni del Protocollo. Le modifiche devono però essere condivise da defender e primo sfidante, e stavolta con limitazioni che impediscano quanto accadde nel 2015 (una decisione presa "a maggioranza" dei team cambiò il tipo di barca con cui correre la Coppa, e questo portò al famoso "ritiro" di Luna Rossa). Su questo in particolare si concentrano le trattative e le diverse visioni tra neozelandesi e italiani.

Avere più sfidanti è chiaramente un vantaggio competitivo per il defender, mentre il Challenger of Record legittimamente preferisce avere meno "colleghi" sfidanti da sconfiggere prima di arrivare al match finale per il Trofeo contro il detentore. Quali sono i limiti per facilitare le nuove sfide? ETNZ ha venduto i propri pacchetti progettuali di barca 1 a USA, Malta e Olanda, un passo ardito che va persino oltre quanto fece (tra le contestazioni) Oracle in favore della sfida giapponese di Softbank. Nel 2013 Luna Rossa comprò i disegni del catamarano di New Zealand, i due team erano alleati ed entrambi sfidanti. Oggi le cose sono diverse, le due squadre sono su due sponde opposte del fiume... Solo il tempo darà le risposte a questi dubbi, che come si comprende sono piuttosto profondi.

INTANTO AD AUCKLAND ALLARGANO L'USCITA DELLA DARSENA PER FAR ENTRARE GLI AC75... - Un lavoretto da niente: dragare e allargare di un terzo il canale di entrata e uscita del Viaduct Harbour, la darsena che ospiterà gli ormeggi degli AC75 e le basi delle sfide della 36 America's Cup by Prada nel 2021.

Responsabilità editoriale di Saily.it