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JL Van Den Heede, finale da maestro?

Golden Globe Race

Responsabilità editoriale Saily.it

Jean-Luc Van Den Heede ha ripreso quasi 400 miglia di vantaggio su Mark Slats, e si trova a meno di 600 miglia dall'arrivo a Les Sables d'Olonne (previsto adesso tra il 28 e il 29 gennaio). Rischio ultima burrasca nel golfo di Biscaglia. Le inutili polemiche sulle licenze radio e gli equivoci dei media tra routage e forecast

 

Come previsto negli ultimi aggiornamenti e guardando l'evoluzione meteo, Jean-Luc Van Den Heede, il 73enne francese con un passato da fuoriclasse della vela oceanica, ha aggirato il grosso buco di vento in mezzo all'Atlantico, e nonostante sia rallentato dall'avaria all'alberatura, corre al lasco a oltre 6 nodi verso l'arrivo di Les Sables d'Olonne. L'olandese Mark Slats invece da quel buco di vento non riesce proprio a uscire, continua a navigarci dentro e sembra davvero svanita ogni possibilità di una rimonta che da clamorosa (VDH aveva quasi 2500 miglia di vantaggio) era diventata quasi certa (il vantaggio si era volatilizzato e l'inseguitore andava sempre più veloce).

Sfuma probabilmente anche un altrettanto inaspetato e spettacolare arrivo quasi in volata tra i due dopo sette mesi da soli intorno al mondo. Siamo al giorno 206 di navigazione in questa epica Golden Globe Race, e le ultime previsioni sulla conclusione dei due protagonisti principali è cambiata: ora VDH è atteso tra il 28 e il 29 gennaio, con un tempo globale di corsa di 211 giorni, mentre Slats potrebbe impiegare almeno tre giorni in più.

L'ultima incognita è rappresentata da un grosso fronte burrascoso in arrivo su Biscaglia, la Bretagna e la zona dell'arrivo in Olona, proveniente da Nord Ovest. Dovrebbe scaricarsi nel golfo proprio tra fine gennaio e primi di febbraio. Riuscirà VDH a precederlo? O rischia di subirne i primi influssi con vento e mare in aumento proprio nelle miglia finali? Ricordiamo che Matmut, il suo Rustler 36, naviga da quasi due mesi con l'albero malconcio, e una riparazione di fortuna a sartie e crocette, per lo più con velatura ridotta. L'ultima possibile tempesta è anche l'ultima possibilità per Slats.

Ma dopo sette mesi di oceani da soli, e con tutto quello che è successo, forse l'idea della vittoria o del secondo posto è anche secondaria per i due skipper. Che tra l'altro si trovano proprio in questi giorni al centro di un caso internazionale su presunte irregolarità nell'uso delle radio di bordo, nei rapporti con radioamatori, per una questione di licenze. Pensate: i due che stanno vincendo la regata intorno al mondo in solitario con barche e attrezzature vintage, a cominciare dalla mancanza di elettronica che la fa da padrona sulla vela oceanica moderna, ebbene i due non hanno la licenza da radioamatore, necessaria per legge per parlare tra radioamatori.

Per questa ragione sono stati oggetto di vere e proprie denunce da due organizzazioni Dutch e St Lucia Radio, e gli stessi radioamatori che interagivano con loro rischiano oltre al ritiro della licenza persino la prigione! A parte la burocrazia impazzita, la vicenda impatta sulle regole della regata, che espressamente vietano il cosiddetto weather routing, ovvero una assistenza diretta agli skipper dall'esterno, da parte di persone che abbiano accesso alle carte meteo. VDH e Slats hanno ricevuto nei colloqui radio con i radioamatori questo tipo di assistenza? Dopo un paio di giorni di indagini si è fatto vivo Don McIntyre, l'organizzatore (VIDEO CON LA SUA INTERVISTA AL BOOT QUI SOTTO) chiarendo che dalle registrazioni acquisite dei colloqui radio, ciò che i radioamatori hanno fornito ai marinai sono semplici weather forecast, previsioni, non routing, nè report sulle posizioni longitudine e latitudine loro o degli avversari (come è noto essendo vietata l'elettronica moderna, il punto nave alla Golden Globe Race viene fatto col sestante).

Dunque l'accusa di violazione di regole di regata è caduta. Per sicurezza però, e per evitare conseguenze penali nel contatto radio con qualcuno che non ha la licenza, la comunità dei radioamatori ha annunciato di aver interrotto le comunicazioni con i due leader della classifica. Il terzo (Uku Randmaa), il quarto (Istvan Kopar) e il quinto (Tapio Lehtinen) hanno invece la licenza e potranno continuare a parlare con i radioamatori.

VIDEO: L'ORGANIZZATORE DON MCINTYRE SPIEGA LE REGOLE SUL WEATHER ROUTING ALLA GGR

LE POLEMICHE, LA RADIO, IL ROUTAGE E CERTI MEDIA... - Fa molto discutere i social e alcune testate giornalistiche il caso di Jean-Luc Van Den Heede sull'uso delle radio ricetrasmittenti a onde corte tipo SSB e HAM. Sono state registrate delle conversazioni in francese tra lo skipper 73enne e alcuni radioamatori non meglio identificati. Per alcuni commentatori, si tratterebbe di membri del team di VDH che quindi non rispetterebbe il regolamento della GGR che prevede il ''divieto di ricevere assistenza esterna o meteo personalizzato”.

Non la vedono così altri, come Francesco Capeletti, l'unico italiano ad aver partecipato alla GGR e ai briefing pre-partenza dove è stata sollevata la questione: "Le frasi che l'intercettazione russa ha rilevato sono in linea con le disposizioni che ci erano state date a Les Sables sul confine tra routing-non-routing... Quello non è routing''.  Non si tratta di routage ma di semplice uso di un mezzo di comunicazione autorizzato dal regolamento.

Avere un routeur a terra significa poter contare sull'assistenza di un esperto meteorologo in grado di fare un'analisi critica dei vari modelli disponibili, di confrontarli con la progressione della barca (uso delle polari, cioè della velocità che la barca può raggiungere secondo i vari angoli al vento, anche quando le performance della barca sono degradate vuoi perché manca una vela, vuoi perché qualche avaria a bordo impedisce allo skipper di spingere la sua barca il 100% delle sue possibilità).

Si tratta di uno scambio di informazioni: lo skipper descrive le condizioni nelle quali naviga (forza e direzione del vento, altezza delle onde, nuvolosità, pressione atmosferica, temperatura dell'acqua). Il routeur analizza queste informazioni, le confronta con le previsioni e le aggiorna di continuo. Questo per elaborare strategie a medio e lungo termine. In pratica vengono trasmessi allo skipper degli obiettivi, e cioè waypoint da raggiungere a un momento definito. Nel caso specifico delle registrazioni, abbiamo semplicemente una serie di dialoghi in cui il radioamatore descrive a VDH le previsioni meteo che vede probabilmente da un computer collegato a siti internet come Windy.

Il routage - quindi l'assistenza di un meteorologo a terra - può andare anche oltre, non ha limiti. E' così, per esempio, che Christian Dumard, responsabile del routage di Francis Joyon durante la scorso Route du Rhum ha mandato membri del suo team a percorrere in motocicletta la costa sottovento della Guadalupa prima del traguardo per osservare e comunicare a Joyon le zone di bonaccia e le zone dove le raffiche di vento scendevano dalle vallate.

I giornalisti "specializzati" dovrebbero conoscere la differenza tra forecast e routage. Ma c'è chi scrive per screditare per principio la GGR, accade sin da prima della partenza. L'ambiguità delle regole e del loro rispetto esiste e va trattata con rispetto. Come sottolineato da un giornalista di Voiles & Voiliers in un recente articolo, il problema esiste sin dagli inizi delle regate oceaniche o quasi. Come viene risolta nelle altre classi dove il routage è vietato (Class 40 e IMOCA)? Con una dichiarazione sull'onore dello skipper. Può fare sorridere, può fare storcere il naso, si possono fare tutte le citazioni andreottiane del caso ma è così.

Un'altra soluzione, più radicale per sciogliere ogni ambiguità, c'è ed è quella della Classe Mini 650. La Mini Transat del 1987 è stata vinta da Gilles Chiorri allora ufficiale della Marina militare, che aveva a bordo una radio SSB con la quale poteva quindi entrare in contatto con persone a terra. In seguito a questa vittoria la classe Mini ha deciso di vietare ogni mezzo di comunicazione con l'esterno, tranne il VHF di portata limitata per evidenti motivi di sicurezza.

Questa filosofia, una scelta culturale, è stata confermata da parte della Classe Mini 650 anche con la diffusione più recente dei telefoni satellitari tuttora vietatissimi a bordo di Mini 650, nonostante le pressioni delle autorità marittime e burocratiche. Nulla impedisce però ai navigatori dei Mini 650 di chiedere tramite VHF informazioni meteo aggiornate alle navi, alle barche da diporto che incrociano per mare o in oceano, o ai "semafori". Classica da questo punto di vista la chiamata al semaforo di Capo Corso per le regate Mini in Alto Tirreno.   

Tutto chiaro? Allora mettiamoci comodi e prepariamoci ad accogliere il vincitore della Goldel Globe Race 2018-2019, cinquant'anni dopo Sir Robin Knox-Johnston. A meno che non lo arrestino appena messo piede in banchina!

Responsabilità editoriale di Saily.it