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Happy Loick Peyron, il ritorno dello Jedi

Gli eroi della Route du Rhum

Responsabilità editoriale Saily.it

Il mitico marinaio francese quasi sessantenne, che vinse la Route du Rhum 2014 in assoluto con lo stesso trimarano del trionfo di Francis Joyon quest'anno, si è ripresentato con un trimarano anni '80, il giallissimo Happy, è arrivato a Point-a-Pitre migliorando il record della barca: 21 giorni, 3 ore, 57 minuti e 17 secondi. Senza strumentazione elettronica nè previsioni meteo. Perchè? Per ricordare la storia della regata: ha migliorato di 2 giorni il tempo di Mike Birch, nel 1978 primo vincitore della corsa - FOTO E VIDEO

 

Il paragone è più che legittimo: Loick Peyron, che ha un palmares lungo come un giorno senza vento, e il suo piccolo trimarano hanno battuto le tempeste del golfo di Guascogna, hanno attraversato l'Atlantico e conquistato il quarto posto nella classe Multi Rhum. Il suo era dichiaratamente un omaggio a Mike Birch, che con un trimarano gemello di Happy vinse la Rhum, e che egli ha sempre definito il suo "Jedi" delle regate oceaniche: partire senza protezione meteo, senza i mezzi elettronici odierni, senza pretese di vittoria, senza stress, per narrare la storia della Route du Rhum.

In queste condizioni, con un trimarano disegnato nel 1980 e lungo appena 39 piedi, Loick ha affrontato a viso aperto le dure condizioni di inizio regata, tenendo una rotta lungo le coste spagnole, con un breve scalo a Gijon, e riuscendo a passare Capo Finisterre prima di un colpo di vento più forte del quale ha fatto le spese François Corre (Friends & Lovers), uno dei trimarani sistership del suo Happy.

Alla fine Loick e Happy sono risultati più veloci proprio di Mike Birch. L'inglese si impose nel 1978 per soli 98 secondi sul polacco Michel Malinovsky, in 23 giorni, 6 ore, 59 minuti e 35 secondi. Peyron invece ha impiegato 21 giorni, 3 ore, 57 minuti e 17 secondi, migliorando quindi il tempo del primo vincitore nella storia della Route du Rhum di oltre 2 giorni! 

Scortato all'arrivo da una flotta di motoscafi, tv, droni - SERVIZIO COMMENTATO IN ARRIVO SU SAILY TV - il nuovo Jedi Loick Peyron è apparso fresco e divertito dell'accoglienza, un vero talismano per la vela degli oceani. Dopo il suo arrivo, la regata attende i 38 solitari ancora in gara. Tra questi c'è l'italiano Andrea Fantini, che è 31° a 1200 miglia dal traguardo.

Attraversando la linea di arrivo della Route du Rhum-Destination Guadeloupe con il suo piccolo trimarano giallo Happy in una perfetta domenica pomeriggio al largo di Pointe-à-Pitre, l'eroe della vela, il francese Loïck Peyron ha completato il suo personale tributo ai pionieri delle regate transatlantiche, Mike Birch e Eric Tabarly.

 

Quarant'anni dopo che il canadese Birch su Olympus, il suo trimarano giallo di 12 metri, aveva acceso la leggenda della Route du Rhum, vincendo la regata inaugurale di soli 98 secondi, Peyron ha attraversato il traguardo con Happy, una barca di 37 anni gemella di Olympus, ed è stato accolto da uno scroscio di applausi.

 

"Un tempismo perfetto, arrivare una domenica pomeriggio giusto dopo la messa. È proprio come dovrebbe essere. Cosa puoi volere di più?" ha scherzato il cinquantottenne Peyron che ha conquistato così il quarto posto nella classe Multi Rhum dopo aver concluso una delle più brutali transatlantiche degli ultimi anni.

 

Peyron ha percorso le 3.542 miglia della regata in 21 giorni, tre ore e 57 minuti, ben al di sotto del tempo di Birch, che nel 1978 aveva chiuso in 23 giorni, ma si è affrettato a ricordare che il suo tempo non è un record. "Non dimenticate che ora è in vendita," ha detto Peyron alla folla assiepata lungo il pontile e il frangiflutti al villaggio Memorial ACTe allestito a Pointe-à-Pitre.

 

"È stata lunga e più dura di quello che mi aspettavo. Sono felice che sia finita. Questo è il problema con le barche piccole - devi attraversare tanti sistemi meteo. Credo di aver attraversato cinque o sei sistemi di bassa pressione. Ma va bene lo stesso, va bene per i ricordi. Il fatto è che le barche così piccole sono meravigliose ma ballano tutto il tempo, sono scomode quando sei in regata con un albero in lega e vele in dacron."

 

Le conquiste di Peyron in questo sport sono di altissimo livello. Quattro vittorie in transatlantiche in solitaria, inclusa la vittoria dell'edizione 2014 della Route du Rhum-Destination Guadeloupe con il maxi trimarano Banque Populaire con cui ha stabilito il record; quattro giri del mondo; due piazzamenti nella Vendée Globe; un record nel giro del mondo in equipaggio, il Trophée Jules Verne; una vittoria nella Barcelona World Race, regata in coppia, e tre sfide consecutive alla Coppa America.

 

Dopo aver attraversato 51 volte l'atlantico dalla sua prima Mini Transat nel 1979, Peyron ha voluto tornare alla semplicità e purezza della vela proprio come i fondatori dello sport della navigazione oceanica in solitaria, uomini come Tabarly e Birch. Peyron ricorda di aver ormeggiato la sua barca accanto a quella di Birch a Pointe-à-Pitre dopo la sua prima Route du Rhum quando aveva 22 anni. Peyron chiama ancora Birch il suo 'Maestro Jedi'.

 

"In questi quattro anni ho cercato di dare un tributo a uomini come Mike Birch e Tabarly, i pionieri - Tabarly nella OSTAR e Mike Birch qui nella Rhum. Ecco, ora sento di averlo fatto," ha detto un sorridente Peyron. "La cosa buona è che so che non ci sono molte persone che potrebbero fare quello che ho fatto potendo intraprendere questa regata come vincitore dell'edizione scorsa."

 

L'approccio di Peyron, il suo ritorno a una navigazione basica, ha implicato che su Happy non ci fossero strumenti elettronici moderni, software per le rotte o GPS, quindi navigazione a sestante, vele in dacron senza avvolgitore e pressoché nessuna comunicazione con il mondo esterno.

 

Le brutali condizioni del vento e del mare in cui si è imbattuta la flotta nel Golfo di Biscaglia nei primi giorni della regata, hanno convinto Peyron a utilizzare la moderna tecnologia 4G per scaricare due bollettini meteo al fine di garantire la propria sicurezza. Nonostante questo ha passato circa 40 ore al riparo vicino alla costa spagnola cercando di evitare il peggio della perturbazione che ha colpito la flotta. "Sono uscito troppo presto, il tempo era davvero molto brutto. Ho visto un buon 50 nodi e mare grosso perché Finisterre non è il posto giusto in cui trovarsi," ricorda Peyron.

 

Ammette di aver spinto molto il piccolo trimarano negli ultimi giorni, cercando di allontanarsi da Friends & Lovers, una barca quasi identica alla sua, timonata dal businessman francese trentaseienne Jean-François Corre e cercando di recuperare su Jean-Pierre Balmes a bordo di Solveo Energie Nouvelle. Peyron ha passato Balmes la notte scorsa e ha conquistato così un quarto posto, mentre Friends & Lovers era a circa 25 miglia più indietro.

 

Il piccolo navigatore francese ci tiene a chiarire che questa è stata la sua ultima Rhum. "Ho chiuso. Ne ho fatte otto e sono tante," ha detto. "La prossima è una sfida vera nella Solitaire con il nuovo Figaro Beneteau 3; ho visto tutte le diverse iterazioni e non vedo l'ora di provare la nuova 3."

Responsabilità editoriale di Saily.it