Il ministro degli esteri ucraino
Dmitro Kuleba, in visita da ieri a Belgrado unitamente a Olena
Zelenska, moglie del presidente Volodymyr Zelensky, ha
incontrato oggi il presidente serbo Aleksandar Vucic. Nel darne
notizia, i media riferiscono che temi del colloquio sono stati i
rapporti bilaterali e il cammino europeo dei due Paesi.
"Un colloquio molto buono e corretto con il ministro degli
esteri ucraino Dmitro Kuleba. Abbiamo concordato di migliorare i
rapporti bilaterali, con l'intenzione di organizzare
prossimamente un forum economico tra imprenditori dei due
Paesi", ha scritto Vucic sul suo profilo Instagram. Il
presidente ha annunciato al tempo stesso che l'ambasciatore
della Serbia tornerà a breve al suo incarico a Kiev. "Abbiamo
parlato anche del cammino europeo dei due Paesi e della
impellente necessità di ripristinare la pace", ha osservato
Vucic, aggiungendo di aver esposto al ministro Kuleba i problemi
che ha di fronte la Serbia, in particolare sul piano
internazionale.
Il ministro degli esteri ucraino ha visto oggi a Belgrado
anche il premier serbo Milos Vucevic, col quale ha parlato
dell'attuale situazione politica e di sicurezza a livello
globale, e anche delle possibilità di collaborazione economica
tra Serbia e Ucraina. Vucevic, ha riferito il governo, ha
sottolineato che la Serbia rispetta il diritto internazionale e
l'integrità territoriale di tutti i paesi membri delle Nazioni
Unite, compresa l'Ucraina. Il premier ha poi informato Kuleba
della posizione di Belgrado in merito alla situazione in Kosovo,
e al progetto di risoluzione sul genocidio di Srebrenica che
verrà messa ai voti prossimamente all'Assemblea generale
dell'Onu. Al riguardo, ha accusato Pristina di non rispettare
gli accordi sottoscritti, e ha definito incredibile il fatto che
dopo quasi trent'anni si torni a porre il tema di Srebrenica.
Kuleba da parte sua si è detto soddisfatto della possibilità di
rafforzare i rapporti bilaterali tra Serbia e Ucraina,
considerando che i due popoli hanno delle somiglianze. La
Serbia, legata da storica amicizia alla Russia, della quale è in
principale alleato nei Balcani, pur condannando l'intervento
armato di Mosca in Ucraina, si rifiuta di aderire alle sanzioni
internazionali contro la Russia invocando i propri interessi
statali e nazionali. A cominciare dall'opposizione di Mosca sul
Kosovo e dalle forniture energetiche a prezzi di favore. I
governi di Belgrado e Mosca sono in costante contatto, con
scambi regolari di visite e consultazioni.
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