Il presidente serbo Aleksandar
Vucic ha inviato una lettera al cancelliere tedesco Olaf Scholz,
al presidente francese Emmanuel Macron e ad altri leader europei
per denunciare l'illegalità e le violazioni procedurali del
processo in corso per l'ammissione del Kosovo al Consiglio
d'Europa. Nel darne notizia, venerdì il ministro delle finanze
Sinisa Mali ha detto che tale tema non è l'unico alla base delle
forti pressioni alle quali è sottoposta in questo periodo la
Serbia, e che sono fonte di grande preoccupazione per il
presidente Vucic.
Nelle prossime settimane, ha osservato, si voterà
all'Assemblea generale dell'Onu una risoluzione sul genocidio di
Srebrenica, che sta provocando nuove tensioni fra Belgrado e
Sarajevo, mentre crescono le pressioni della comunità
internazionale sulla Serbia per il suo rifiuto di aderire alle
sanzioni contro la Russia. "Non ho mai visto il presidente Vucic
così preoccupato come lo è ora", ha detto Mali.
Belgrado si oppone fermamente a un possibile ingresso del
Kosovo nel Consiglio d'Europa, e ieri Vucic ha detto che
l'ammissione di Pristina significherebbe in pratica l'esclusione
della Serbia dall'organizzazione paneuropea. Il presidente ha
aggiunto che lunedì invierà alle Nazioni Unite un proprio
rappresentante con una lettera per la presidenza dell'Assemblea
generale in cui saranno indicate varie violazioni procedurali
relative alla prevista risoluzione su Srebrenica. Serbi e
serbo-bosniaci sostengono che a Srebrenica non vi fu un
genocidio, e contestano la volontà di parte della comunità
internazionale di addossare sui serbi lo stigma di 'popolo
genocida'.
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