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Fincantieri vara fregata Margottini per Marina Militare

E' la terza unita' Fremm. De Giorgi: 25 navi per sostituirne 44

29 giugno, 19:25
Fincantieri vara fregata Margottini per Marina Militare Fincantieri vara fregata Margottini per Marina Militare

(ANSA) - RIVA TRIGOSO (GENOVA), 29 GIU - Con un complesso sistema di carrelli su gomma sorvegliati e innescati dalle maestranze, con la benedizione del capo dei cappellani militari e il taglio del nastro da parte della madrina, con la tradizionale bottiglia di spumante nazionale che si e' infranta sulla fiancata della nave, e' stata varata la Carlo Margottini, terza unita' del programma per le fregate europee multimissione (FREMM) targata Fincantieri per la Marina militare. Un varo, quello di stamani nello stabilimento di Fincantieri di Riva Trigoso, che ha avuto tanti significati diversi: quello politico, quello militare, quello sindacale, quello emotivo. Sentire le Rsu di Fincantieri plaudire all'accordo con l'azienda per l'efficientamento dei cantieri e la flessibilita' e l'ad di Fincantieri Giuseppe Bono dire che dopo quell'accordo ''non ci saranno esuberi'' e' di per se' degno di nota. In tempi di crisi e di disoccupazione, gli operai di Fincantieri sotto lo scafo della Margottini hanno un significato che va al di la' di un'immagine emozionante.

L'allarme e' semmai per il futuro, e lo lancia prima Bono poi il capo di Stato Maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi: ''Gran parte delle navi della Marina militare sono state dismesse per anzianita' - ha detto nel suo discorso -. Da una flotta di 60 navi siamo passati a 22. Di questo passo entro 10 anni la Marina militare perdera' la possibilita' di operare. Ma l'Italia non puo' permettersi di perdere la sua Marina anche perche' lo scenario che attende l'Occidente e' marittimo e ancor piu' quello che attende l'Italia che dovra' proteggere i suoi traffici su un Mediterraneo che sta riacquistando la sua importanza politica e economica''. E non puo' permettersi nemmeno di perdere forza lavoro e occupazione specializzata. E in questo caso le esigenze della Marina sono le esigenze dell'industria della difesa. Per questo piu' voci istituzionali chiedono di avviare un piano di costruzioni di navi con la massima urgenza ''vincolandone l'attuazione - ha detto De Giorgi - a un provvedimento legislativo cosi' da fornire garanzie alle aziende coinvolte perche' possano investire in occupazione e ricerca''. Un Mediterraneo che, ha detto l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di Stato Maggiore della Difesa ''non e' tranquillo e richiede sorveglianza''.

De Giorgi lancia la proposta: ''C'e' bisogno di almeno 25 navi per sostituirne 44 e pensiamo a navi modulari, multifunzione che possano operare per la difesa ma anche per la sorveglianza in mare e il soccorso, come moduli di protezione civile e come presidi antinquinamento e ambientali''. Un appello a parlamento e Governo perche', finanziando la cantieristica militare, consenta di evitare flessioni e perdite di capacita' della forza armata piu' flessibile del mondo, la Marina militare.

''Il governo - ha detto il sottosegretario alla Difesa Roberta Pinotti - non puo' essere insensibile rispetto alle proposte della Marina'' e con questo apre se non altro le porte alla discussione sapendo che avra' nell'azienda, nelle maestranze di Fincantieri e nei sindacati dei validi interlocutori.

Nave Margottini, terza unita' Fremm della Marina militare, prende il mare salutata alla voce dalle imbarcazioni. Lascia in questo cantiere-gioiello le sue gemelle ancora in costruzione.

Piu' che un programma di lavoro e' un programma di futuro.

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