Ricerca: nasce partnership Fincantieri-Cnr

 (ANSA) - ROMA, 11 NOV - Individuare e promuovere progetti di ricerca comuni nel campo delle costruzioni navali e della cantieristica è l'obiettivo dell'accordo quadro di partnership che è stato firmato oggi a Roma dalla Fincantieri e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), alla presenza del ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Mariastella Gelmini.

All'accordo seguirà nei prossimi giorni una convenzione attuativa propedeutica all'attuazione del progetto Ritmare (Ricerca italiana per il mare), uno dei cosiddetti progetti bandiera previsti nel Programma nazionale per la ricerca 2011-2013, presentato nel maggio scorso.

Tecnologie al servizio del risparmio energetico, della riduzione dell'impatto ambientale delle navi e sicurezza a bordo sono tra i possibili risultati della partnership tra Fincantieri e Cnr.

Per il ministro si tratta di un "esempio virtuoso di quella capacità di fare sistema sulla frontiera della ricerca e della formazione, che sola può consentire all'Italia di affronatre e vincere la sfida dei mercati. "E' il primo accordo di partnerariato siglato in Italia fra il principale ente pubblico di ricerca, il Cnr, e una delle aziende più importanti del Paese", ha osservato l'amministratore delegato della Fincantieri, Giuseppe Bono. "Siamo orgogliosi - ha aggiunto - di essere fra i protagonisti di questo accordo e crediamo molto che, senza promuovere l'innovazione e la ricerca il Paese non uscirà dalla crisi".

Attraverso queste attività, ha detto ancora, "continueremo a proporre soluzioni in grado di assicurare un ritorno economico, dando un impulso concreto all'industria, visto che potranno trovare applicazione anche al di fuori del comparti navale".Soddisfatto dell'accordo anche il presidente del Cnr, Francesco Profumo, secondo il quale la grande novità dell'intesa è "nell'obiettivo di creare ricerca a partire dalla domanda". Si punta, cioé, a "individuare, attraverso la ricerca, nuovi settori di business, che in questo caso sono le tecnologie".

Quello che emerge, ha aggiunto, è un nuovo modello, nel quale "università, centri di ricerca e aziende lavorano in modo collaborativo con processi di tipo parallelo" e che "non necessariamente debbono avere un ritorno immediato". (ANSA).