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Ucraina: Van Rompuy, domani scattano nuove sanzioni Ue

Ma entro mese si valuterà loro eventuale ritiro

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Il nuovo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia entrerà in vigore domani, ma gli ambasciatori dei 28 entro fine mese valuteranno la messa in atto del piano di pace. Commissione e Servizio Esterno devono valutare la situazione e se la situazione lo consente fare proposte per la revisione delle sanzioni. Lo ha reso noto il presidente del Consiglio Europeo Heman Van Rompuy. "Abbiamo sempre sottolineato la reversibilità e la gradualità delle misure restrittive" osserva Van Rompuy in una dichiarazione in cui annuncia che "il nuovo pacchetto di misure entrerà in vigore venerdì 12 settembre" ma anche che il Coreper, ovvero gli ambasciatori dei 28, "prima della fine del mese condurrà una revisione completa della messa in atto del piano di pace, sulla base di una valutazione fatta dal Servizio europeo di Azione esterna (Seae)".

"Perciò - aggiunge Van Rompuy - alla luce della revisione e se la situazione sul terreno lo permette, la Commissione ed il Seae sono invitati a presentare proposte per modificare, sospendere o abrogare il pacchetto di sanzioni in vigore, in tutto o in parte". E' previsto che il Consiglio, conclude Van Rompuy, "valuterà queste proposte urgentemente allo scopo di compiere azioni adeguate se del caso". La replica di Mosca non si è fatta attendere. "Le sanzioni Ue rappresentano una linea assolutamente non amichevole, che contraddice gli interessi della stessa Unione Europea. La nostra risposta sarà commensurabile", ha detto Aleksandr Lukasehvich, portavoce del ministero degli esteri.

''Il ministero per lo sviluppo economico, che io sappia, ha gia' preparato la lista dei prodotti'' (oggetto di possibili sanzioni, ndr) ma spero che il buon senso finira' col prevalere e non saremo costretti ad introdurre queste misure'', ha spiegato. Interpellato sui prodotti che potrebbero essere colpiti, Belousov ha citato ''tutta una serie di prodotti non agricoli per i quali i nostri partner, soprattutto europei, dipendono piu' dalla Russia che non la Russia da loro''. ''Questo riguarda per esempio le importazioni di auto, in particolare quella usate, alcuni tipi di merci dell'industria leggera che noi possiamo gia' produrre da soli. Non tutti, ma alcuni tipi di vestiti'', ha aggiunto.

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