BRUXELLES - Italia fanalino di coda dei Paesi dell'Europa occidentale per la percentuale di studenti stranieri nelle proprie università. Lo rivela un sondaggio di Bruegel sulla mobilità dei giovani studenti europei. In Italia nel 2012 erano stranieri solo l'1,90 per cento degli studenti totali (dei quali 1,05 per cento Erasmus e 0,85 per cento che si sono trasferiti per tutto il piano di studi). Si registra un lieve aumento rispetto ai dati del 2008, dove la percentuale degli studenti stranieri era del 1,58 per cento (0,77 Erasmus e 0,81 definitivi) ma pur sempre meno rispetto agli altri Paesi Ue considerati.

La percentuale più alta si registra in Danimarca (7,39 per cento totale), seguita da Regno Unito (6,28 per cento totale) e Paesi Bassi (5,29 per cento totali). Meglio dell'Italia anche piccoli Paesi come il Belgio (3,99 per cento totali) e Portogallo (4,22 totali). La classifica della maggior presenza di studenti Erasmus (sempre in percentuale degli studenti totali e degli undici Paesi considerati) è guidata dal Portogallo (2,36 per cento) seguito da Danimarca (2,26 per cento). 

Secondo gli autori dello studio, la percentuale totale degli studenti che vanno all'estero per studiare, per l'Erasmus o per tutto il corso di studi, è aumentata negli ultimi anni in tutta Europa, soprattutto in Paesi come Belgio, Danimarca e Paesi Bassi. Il sondaggio prende in considerazione l'obiettivo del cosiddetto Processo di Bologna del 1999 che mira alla creazione di uno Spazio europeo dell'istruzione superiore.