Allo stesso tempo ha sottolineato la commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem, il nuovo round negoziale che si aprirà il 3 ottobre "non lo vedo come necessariamente l'ultimo", al contrario "siamo aperti a continuare" e "abbiamo segnalato agli Usa che siamo disponibili a farne uno anche a novembre, uno a dicembre e uno a gennaio se necessario". Però "se non ci sarà un accordo entro il 19 gennaio", quando giungerà a termine la presidenza Obama, "allora ci sarà una pausa naturale" nei negoziati prima che la nuova amministrazione sia operativa.
"Dipenderà molto dal prossimo presidente americano, se il Ttip sarà tra le sue priorità", quindi al momento "è molto difficile avere un'idea dei tempi", ha ammesso la commissaria. "Francia e Austria hanno chiesto la sospensione dei negoziati del Ttip e addirittura di cambiarvi il nome" ma sono in una "posizione isolata". Così il ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda al termine del Consiglio Ue commercio informale a Bratislava, definendo la proposta di modificare il nome dell'accordo di libero scambio Ue-Usa "ridicola per i cittadini". Allo stesso tempo "tutti riconoscono che chiudere sotto l'amministrazione Obama è difficilissimo", ha sottolineato il ministro, per questo l'intenzione è di continuare i negoziati sotto la nuova amministrazione 'congelando' quando fatto finora per riprenderlo successivamente, senza cambiare né nome né mandato. "A meno che non lo cambi la nuova amministrazione Usa, in quel caso allora dovremmo rivedere anche il nostro", ha precisato Calenda. C'è stato "un accordo molto forte" tra i 28 al punto che "non ci sono stati dissensi", per dare il via libera all'intesa commerciale Ue-Canada, il Ceta, e procedere quindi alla firma il 27 ottobre. Per questo è stato convocato un Consiglio Ue commercio straordinario il 18 a Bruxelles dedicato alla questione. Lo ha annunciato il ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda al termine della riunione informale con i colleghi Ue a Bratislava. Per rispondere alle preoccupazioni degli stati membri, ha spiegato Calenda, è stato quindi deciso di inserire una dichiarazione per rafforzare in particolare "il principio di precauzione e il diritto a regolamentare". E' stata anche chiesta "un'analisi legale approfondita" sul processo di ratifica, in particolare in caso di bocciatura dell'intesa da parte di un parlamento nazionale. Si lavora inoltre a limare i campi dell'accordo che entreranno in vigore con l'applicazione provvisoria, che dovrà ricevere il via libera dell'Europarlamento, ha sottolineato il ministro. Escluse quelle parti più "a competenza nazionale" e non Ue, ovvero la Corte di arbitrato per le dispute sugli investimenti, alcuni elementi legati al diritto del lavoro e allo sviluppo sostenibile.
La commissaria Ue al commercio Cecilia Malmostroem, al termine della riunione informale a Bratislava, ha assicurato che la dichiarazione verrà integrata nell'accordo e che "avrà valore legale" a tutti gli effetti. "Chiarirà tutti i punti sensibili", ha assicurato il ministro slovacco dell'economia Peter Ziga, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue, ribadendo che l'obiettivo è avere "pronto" il sostegno degli stati membri per poter arrivare alla firma congiunta del Ceta il 27 ottobre in occasione del vertice bilaterale Ue-Canada a Bruxelles. "Ci siamo molto vicini", ha affermato Malmstroem, sottolineando che sarà necessario l'ok dell'Europarlamento prima dell'applicazione provvisoria dell'accordo di libero scambio con il Canada. "Se il Parlamento voterà sì, il Ceta potrebbe entrare in vigore all'inizio dell'anno prossimo", ha aggiunto la commissaria.
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