I paesi fondatori dell'Ue, come per esempio Francia e Germania, sono invece "interconnessi molto bene e hanno un sistema energetico ben diversificato". L'Italia, sebbene importi molto gas russo, continuano le fonti, "è meno vulnerabile in quanto ha fonti di approvvigionamento diversificate". Quattro gli scenari considerati da Bruxelles per verificare la sicurezza energetica europea: uno stop totale delle forniture di gas via Ucraina per un mese o sei mesi, e un uguale blocco completo di quelle dalla Russia per un mese o sei mesi. Agli stress test hanno partecipato, oltre ai 28 paesi Ue, anche gli 8 della Comunità energetica europea (Serbia, Bosnia Erzegovina, Fyrom, Albania, Kosovo, Montenegro, Moldavia e Ucraina), più la Turchia, la Svizzera e, in parte, anche la Norvegia.
La Commissione, in questo esercizio di stress test, ha anche valutato il rispetto da parte degli stati membri del regolamento Ue sulla sicurezza delle forniture del gas che, tra l'altro, prevede l'obbligo di avere riserve almeno per 30 giorni. Questo era stato adottato nel 2010 dopo la crisi del 2009 quando parte dell'Europa era rimasta al freddo durante la seconda crisi del gas russo-ucraina. Bruxelles fornirà quindi paese per paese un set di raccomandazioni concrete sia a breve che a lungo termine.
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