BRUXELLES - Via libera finale del Consiglio Ue al 'Net-Zero Industry Act', il regolamento per sviluppare un'industria a emissioni zero, perno centrale del Piano industriale per il Green Deal. Solo il Belgio si è astenuto. La legge si compone di permessi accelerati, progetti strategici per la decarbonizzazione dell'industria europea entro il 2030 e una lista di tecnologie chiave con cui realizzarla, dai pannelli solari al nucleare. Entro il 2030 l'Ue dovrà produrre il 40% del fabbisogno annuo di tecnologie necessarie per la transizione verde e raggiungere, per questi strumenti, il 15% del valore del mercato.
Dai pannelli solari alle tecnologie nucleari, passando per le pompe di calore e le pale eoliche: la legge individua un elenco di tecnologie net-zero considerate fondamentali per raggiungere gli obiettivi di produzione 'Made in Europe', mentre i progetti con il potenziale per decarbonizzare in sostanza potranno beneficiare di procedure di autorizzazione accelerate per la costruzione o l'espansione e di indicazioni per l'accesso ai finanziamenti. Secondo il regolamento il limite temporale per la concessione per la costruzione o l'espansione di grandi progetti manifatturieri con tecnologia a zero emissioni nette (con più di 1 gigawatt) sarà di un massimo di 18 mesi. Per i progetti più piccoli (meno di 1 gigawatt), il termine per la consegna del permesso è di un anno. Gli Stati membri potranno promuovere inoltre lo sviluppo di valli industriali a zero emissioni, ovvero raggruppare le attività industriali dello stesso tipo per ridurre l'impatto ambientale. Resta il nodo dei finanziamenti degli obiettivi: la legge nei fatti non dispone alcun nuovo impegno finanziario da parte dell'Ue, ma un semplice incoraggiamento rivolto ai governi a utilizzare le entrate dello scambio di quote di emissioni dell'Ets per sostenere gli obiettivi. Nei prossimi giorni il regolamento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue, entrando in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA