Vladimir Putin e Xi Jinping piangono la scomparsa del presidente iraniano Raisi, grande alleato in questi anni di rivoluzione geopolitica all'insegna della multipolarità. E' stato "un vero amico della Russia", dichiara lo zar. Si tratta di "una grande perdita per la sua gente", rimarca il leader cinese. Le condoglianze, in questo caso, diventano un modo per contarsi e non sono scontate. L'Ue - attraverso il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel - si accoda e per certi versi sorprende. Come gli Usa. Che offrono sì le loro condoglianze all'Iran ma allo stesso tempo ribadiscono il sostegno alla popolazione e alla sua lotta "per i diritti umani", rimarcando che Raisi "aveva molto sangue sulle sue mani".
Con il presidente scomparso - benché la politica estera sia di dominio della Guida Suprema Khamenei - l'Iran ha perseguito la strategia dell'integrazione nelle organizzazioni internazionali a trazione sino-russa, come la Shanghai Cooperation Organization e il formato Brics. Non solo. Teheran, come accennato, ha sostenuto Mosca in modo pratico nel conflitto con Kiev. Tant'è che Putin ha subito sentito al telefono il presidente ad interim Mohammad Mokhber e i due hanno "sottolineato la volontà reciproca di rafforzare ulteriormente l'interazione tra i due Paesi a beneficio dei loro popoli". La scomparsa repentina di Raisi, e del ministro degli Esteri Amir-Abdollahian, ha creato d'altra parte apprensioni per una possibile destabilizzazione della potenza mediorientale.
A Palazzo Chigi, per esempio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riunito il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, i vertici dell'intelligence e il generale Franco Federici, consigliere militare della premier. "Vedo in queste ore che le autorità iraniane accreditano la tesi dell'incidente, non letture complottiste: attualmente non vedo grandi modifiche nell'assetto interno in Iran", aveva detto Meloni in mattinata, prima del mini-vertice durato circa una ventina di minuti. Insomma, per dirla con le parole di Tajani, Roma non vede "conseguenze o grandi scossoni" all'orizzonte.
"Voglio esprimere la solidarietà mia e la solidarietà dell'Italia al governo e al popolo iraniano", ha dichiarato poi Meloni affiancata, nel "cordoglio", dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
A tenere banco, a Bruxelles, sono però i toni usati dalle istituzioni europee per esprimere la solidarietà verso l'Iran. Alcuni fanno notare che Teheran tuttora detiene un diplomatico blustellato accusato di spionaggio, sostiene la campagna militare degli Houthi nel Mar Rosso (dove l'Ue è dovuta intervenire con la missione militare Aspides) e, naturalmente, la Russia in Ucraina. "Solidarietà dell'Ue con il male", è la risposta piccata dell'azionista di maggioranza del governo olandese, Geert Wilders, al tweet di ieri del Commissario alle emergenze Janez Lenarčič che, dando notizia dell'attivazione del sistema satellitare Ue Copernicus, aveva usato l'hashtag "solidarietà europea". Lenarčič, sempre su X, ha precisato: "Non è un atto di sostegno politico a nessun regime o istituzione" ma "semplicemente un'espressione della più elementare umanità". "La diplomazia significa dialogo", sottolinea la portavoce di Michel, "anche con regimi con cui abbiamo profonde differenze: nel contesto attuale si tratta anche di mandare un messaggio ai Paesi della regione e del Sud Globale".
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