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Acciaio: Eurofer, urgente agire, no economia mercato a Cina

Acciaio: Eurofer, urgente agire, no economia mercato a Cina

'Licenza di dumping'. Persi 85mila posti lavoro da inizio crisi

BRUXELLES, 15 febbraio 2016, 20:00

Redazione ANSA

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Acciaio: Eurofer, urgente agire, no economia mercato a Cina - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - E' "urgente" agire per contrastare il dumping della Cina sull'acciaio, accelerando e ammodernando il processo Ue per l'imposizione di dazi, ma soprattutto evitando di concedere a Pechino lo status di economia di mercato (Mes), che equivarrebbe a darle una "licenza di dumping". E' l'appello rivolto a Bruxelles dal presidente di Eurofer Geert Van Poelvoorde prima della marcia 'anti-Mes', denunciando che "da quando è cominciata la crisi sono stati persi 85mila posti di lavoro, di cui 7mila solo negli ultimi sei mesi".

 

La quantità di importazioni di acciaio dalla Cina "è aumentata del 100% negli ultimi tre anni", ha sottolineato Van Poelvoorde, parlando di uno "tsunami dalla Cina" che ha inondato il mercato europeo di acciaio "venduto a prezzi inferiori ai costi di produzione". Quattro le richieste alla Commissione Ue: rivedere gli strumenti di difesa commerciale ammodernandoli e accelerandone i tempi di applicazione, no allo status di economia di mercato alla Cina e rivedere lo schema Ets per le emissioni di CO2 per non svantaggiare ancor più il settore Ue.

 

La manifestazione 'antidumping cinese' a Bruxelles è "un'iniziativa forte" che segue la lettera di 7 paesi alla commissaria Ue al commercio Malmstroem e che insieme "credo sortiranno un esito positivo, mi sembra che l'aria sia cambiata". Così il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, ricordando che finora "c'è stata disattenzione da parte dei paesi europei" e che in seno alla Commissione Ue "ci sono state forti resistenze all'attuazione del Piano d'azione sull'acciaio" lanciato dall'ex commissario all'industria Antonio Tajani.

 

"Bisogna utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per evitare 'l'unfair trade'" da Cina ma anche altri paesi", ha sottolineato Gozzi. "Ci sono a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro" in Italia, ha avvertito criticando lo studio di Bruxelles "di cui non si sono mai capiti i fondamentali", che parla solo di 211mila a rischio per tutta l'Ue. L'assenza del ministro Federica Guidi a Bruxelles "non è certo motivata da disattenzione", anzi, ha sottolineato Gozzi, "ha sempre seguito con estrema attenzione e supporto la posizione di Federacciai".

 

"La Commissione Ue intende continuare a fare pieno uso di tutti gli strumenti di difesa commerciale per assicurare un terreno di gioco globale equo". Lo ha ribadito il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen in apertura della Conferenza di alto livello sull'acciaio e le industrie energivore.

 

"Tutte le nuove denunce saranno esaminate dovutamente", per cui "la Commissione sarà pronta ad aprire nuovi casi antidumping", ha aggiunto Katainen, ricordando che sono già 37 i dazi in vigore sull'acciaio, con due nuovi imposti nelle ultime due settimane e tre nuovi casi aperti venerdì scorso. La cosa più importante, però, ha sottolineato, è "affrontare la causa alla radice" ossia "la sovraccapacità del settore siderurgico", per questo, ha assicurato, "intensificheremo il dialogo con i partner commerciali" con un primo incontro il 18-19 aprile e anche "in bilaterale" con Cina, Russia, India e Turchia. Inoltre, ha ricordato, il Piano Juncker e i programmi Ue come Horizon 2020 offrono strumenti per investimenti nel settore.

 

"Vogliamo agire rapidamente e insieme, questo non è il tempo di darsi la colpa ma dell'azione". Così la commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkoswska alla chiusura della Conferenza di alto livello sull'acciaio e le industrie energivore, dicendosi "personalmente piena di dubbi e preoccupazioni" e avvertendo che "non tolleriamo e non tollereremo dumping o sussidi" di stato. "Solo l'Ue può pienamente rispondere", ha sottolineato, ricordando l'importanza anche di ricerca, nuove tecnologie e investimenti.

 

La presidenza olandese di turno dell'Ue ha deciso di mettere nell'agenda del Consiglio competitività del 29 febbraio la questione dell'acciaio. Lo ha annunciato il ministro olandese dell'economia Henk Kamp al termine della Conferenza di alto livello sull'acciaio e le altre industrie energivore. Inoltre, ha sottolineato, "dobbiamo accelerare l'attuazione del Piano Ue per l'acciaio", oltre a garantire un "terreno di gioco equo a livello commerciale" con l'imposizione di misure antidumping, e compiere "una solida valutazione" dell'impatto della concessione dello status di economia di mercato alla Cina. "Gli stati membri da soli non possono risolvere il problema della sovraccapacità, dobbiamo lavorare insieme in Europa", ha sottolineato Kamp.

 

"Non c'è nessuna ragione per cui l'Ue non debba proteggere la sua produzione" di acciaio, anzi, "non siamo ingenui, guardiamo ai dazi altissimi che impongono gli Usa" ai prodotti cinesi, "non possiamo essere la sola zona al mondo a non proteggersi". E' l'invito rivolto dal ministro francese dell'economia Emmanuel Macron al termine della Conferenza di alto livello sull'acciaio e le altre industrie energivore a Bruxelles, perché altrimenti "come possiamo convincere i nostri cittadini a cui chiediamo sforzi per essere più competitivi se non sappiamo nemmeno proteggerli". Il ministro francese ha quindi chiesto che la questione acciaio sia affrontata, oltre che dai ministri dei 28 al Consiglio competitività di fine mese, anche dai capi di stato e di governo al prossimo vertice Ue del 17 e 18 marzo.

 

"Siamo troppo concentrati sul dibattito sulla concessione dello status di economia di mercato alla Cina, dobbiamo certo stare molto attenti ma non lasciarci distrarre, perché questa decisione verrà presa in tempo mentre per l'acciaio non c'è tempo". E' il monito lanciato dal ministro britannico all'industria Anna Soubry al termine della Conferenza di alto livello sull'acciaio e le altre industrie energivore. "Ben vengano le tariffe antidumping" come quelle appena adottate dalla Commissione Ue sui tondi per il cemento armato, ha sottolineato, "ma non dobbiamo far dirottare la nostra attenzione su altre questioni" che non siano l'urgenza della situazione del settore siderurgico che deve essere salvato ora.

 

 

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