Nell'Ue infatti, ogni Stato membro può introdurre su base volontaria il tappo antirabocco per l'olio d'oliva e le sanzioni per chi non rispetta le regole. Una decisione presa lo scorso anno dopo che la Commissione europea - attaccata duramente da Londra, l'Aja e Berlino - decise di gettare la spugna e fare retromarcia sull'operazione qualità per l'olio d'oliva.
"Dopo che noi facemmo la battaglia per avere la normativa a livello europeo, male fece la Commissione a fare marcia indietro sulla proposta - commenta oggi Paolo De Castro (Pd), coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo. Per De Castro, se la normativa Ue fosse entrata in vigore si sarebbero ottenuti risultati significativi sia sulla protezione del consumatore, che sui consumi".Intanto la filiera italiana si dice soddisfatta dell'entrata in vigore delle nuove norme sulla protezione della qualità dell'olio d'oliva e di lotta alle frodi. Bisognerà ora vedere come reagirà il settore del commercio, proprio nei Paesi Ue più ostili alla nuova legge, che al momento non nasconde il timore di rimanere con scorte invendute nei magazzini.
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