Quanto alla clausola per la protezione degli investimenti, (Isds), Malmstrom ha reso noto che si tratta di un capitolo del negoziato al momento "congelato". "Abbiamo avviato una fase di ascolto e stiamo valutando le 153mila e-mail ricevute. Terminato questo lavoro daremo il via alla nostra riflessione. Tuttavia ci stiamo occupando di altri temi".
L'Accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Ttip) tra Ue e Stati Uniti "non comporterà alcuna riduzione della sicurezza alimentare di cui godono oggi i cittadini europei per facilitare le imprese o favorire l'arricchimento delle multinazionali, in quanto tutte le garanzie verranno mantenute e semmai migliorate". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, nell'audizione in corso alla Camera dei deputati.
Il mandato prevede, ha precisato il ministro, "espressamente il diritto delle parti di valutare e gestire il rischio, in particolare quando le pertinenti prove scientifiche sono insufficienti. In sostanza, è sancito - ha sottolineato - il diritto di precauzione, affinché nel mercato europeo non entrino prodotti a rischio, come per esempio la carne con gli ormoni o il pollo trattato con la clorina. Su questo punto - ha concluso il ministro - il mandato è tassativo, e così la posizione presa dalla commissione negli incontri con i negoziatori Usa".
Si dichiara ''ottimista'' sull'Accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Ttip) tra Unione Europea e Stati Uniti il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, al termine dell'audizione oggi alla Camera.
''Ritengo che il Ttip possa costituire un'opportunità per il settore agroalimentare europeo - ha detto - l'obiettivo è cogliere le opportunità anche per il sistema nazionale, eliminando molte delle barriere esistenti e tutelando il sistema delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette''.
''Il Trattato può rappresentare uno snodo fondamentale - ha sottolineato il ministro - nella misura in cui riuscirà a far riconoscere alle indicazioni geografiche, anche negli Stati Uniti, quella protezione che è attualmente riservata unicamente alle denominazioni completamente riconosciute. Nel corso degli ultimi anni si è costituito nell'Ue un fronte unito - ha detto Martina - di Paesi come Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Grecia, ed è cresciuto il dibattito europeo sull'importanza della tutela delle indicazioni geografiche. Ne parlerò anche oggi - ha annunciato - nell'incontro a Roma col mio omologo tedesco, il ministro Christian Schmidt''.
Anche nel corso del settimo round negoziale Ue-Usa, a Washington il 3 ottobre, è stata ribadita dalla Ue, ha ricordato il ministro, l'importanza del settore agricolo nel negoziato, e confermato l'impegno per l'adeguata trattazione delle indicazioni geografiche come priorità. ''E' un successo del lavoro che stiamo facendo - ha concluso Martina - si può arrivare a un accordo che potenzi le vendite negli Stati Uniti dei prodotti alimentari di alta qualità, potrebbero in particolare essere superati i dazi che tendono a rendere il prodotto italiano poco competitivo e puntiamo a superare anche le barriere non tariffarie che, ad esempio, impediscono dal 2001 l'export negli Usa della Bresaola per motivazioni sanitarie''.
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