BRUXELLES - Per aiutare i Paesi dell'Eurozona colpiti da un "ampio shock asimmetrico" (o una crisi) a mantenere intatti i loro investimenti pubblici necessari per continuare a crescere, la Commissione Ue propone di creare un "fondo di stabilizzazione" da 30 miliardi di euro. La cifra verrà raccolta dalla stessa Commissione sul mercato, e concessa ai Paesi sotto forma di prestito. Ma ognuno potrà chiedere solo fino al 30%. Gli interessi sulla somma prestata saranno coperti dai profitti del signoraggio bancario.
"Per minimizzare il rischio di 'azzardo morale' gli Stati dovranno rispettare stringenti criteri di eleggibilità basati su solide politiche finanziarie e macroeconomiche", precisa la Commissione. I prestiti daranno "sostegno finanziario extra quando le finanze pubbliche sono sotto pressione e dovrebbero essere orientati agli investimenti che favoriscono la crescita, che manterranno i posti di lavoro integri e consentiranno all'economia di riprendersi più in fretta".
La Commissione spiega che l'idea del fondo di stabilizzazione "potrà essere arricchita nel tempo da risorse finanziarie fuori dal budget europeo", ovvero provenienti dal fondo salva-Stati ESM o dal futuro Fondo monetario europeo, o addirittura da un possibile meccanismo di assicurazione volontario da creare tra gli Stati membri.
"Il fondo di stabilizzazione può essere un veicolo", chiarisce la Commissione, che vuole costruire un ponte con la proposta di Macron di creare un vero e proprio bilancio dell'Eurozona. Un altro strumento per andare incontro ai Paesi in difficoltà con il bilancio è il Programma di sostegno alle riforme, che "fornirà supporto tecnico e finanziario a tutti gli Stati membri per fare le riforme che modernizzeranno le loro economie", in particolare quelle identificate nelle raccomandazioni specifiche della Commissione. Il programma per le riforme avrà un budget di 25 miliardi di euro.
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