PERUGIA - "Le vendemmie e in generale l'intero comparto agricolo sono sempre più condizionati dai cambiamenti climatici": a dirlo all'ANSA è Riccardo Cotarella, produttore umbro e presidente mondiale degli enologi.
"E' sempre più difficile pronosticare qualità e quantità di un'annata, perché nell'arco di venti chilometri abbiamo scenari completamente diversi: si passa da vigneti in sofferenza per la siccità, a zone dove c'è stata anche una eccedenza di piogge".
"Questo accade a livello locale - ha spiegato l'enologo - e ovviamente su scala nazionale e internazionale, creando delle difficoltà enormi nell'interpretare il trattamento dei vigneti".
"Difficoltà - ha sottolineato ancora Cotarella - che non permettono più alcuna improvvisazione nel nostro mestiere. Le difficili condizioni in cui ci troviamo a lavorare richiedono interventi eseguiti con conoscenza e coscienza".
Malgrado sia complicato fare un'analisi dettagliata di quella che sarà la vendemmia 2019 in parte già iniziata, il presidente degli enologi parla mediamente di "una buona annata, anche se il raccolto in alcune zone, sia dell'Umbria che dell'intero territorio italiano, sarà più contenuto rispetto allo scorso anno".
Il fatto di avere meno produzione per Cotarella "non è proprio un male, dato che ci sono delle giacenze da smaltire.
Importante è che riusciamo a mettere sui mercati prodotti di qualità".