VERONA - Con un pacco di pasta imbustato in Italia su tre che è fatto con grano straniero senza alcuna indicazione per i consumatori. Ora, annuncia la Coldiretti, arriva l'etichetta d'origine per fare chiarezza su uno dei prodotti simbolo del made in Italy. Coldiretti ha mostrato in anteprima oggi a Fieragricola di Verona le prime confezioni di pasta e di riso con l'indicazione della provenienza, a due settimane dall'entrata in vigore del decreto che metterà in trasparenza quello che i cittadini portano in tavola.
Una novità, risultato della 'campagna' sul grano lanciata da Coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza per difendere il Granaio Italia, contro l'invasione di prodotto straniero, "spesso di bassa qualità - sottolinea la confederazione agricola - e trattato con sostanze vietate nel nostro paese, e le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione, con una drastica riduzione delle semine e il rischio di abbandono per un territorio di 2 milioni di ettari coltivati situati spesso in aree marginali".
L'etichetta darà ossigeno anche ai risicoltori italiani, 'accerchiati' dagli arrivi di prodotto straniero spesso favorito dal regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei Paesi Meno Avanzati (accordo Eba), che prevede la possibilità di esportare verso l'Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero.