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Lavoro agricolo, oltre 346 mila i lavoratori stranieri nei campi

Secondo i dati del dossier Idos. Fai Cisl, Governo mantenga impegni contro il caporalato

Redazione ANSA CAMPOBASSO

Sono oltre 346 mila i lavoratori stranieri regolari che in Italia lavorano nel settore agricolo. E' quanto emerge dal 'Dossier statistico Immigrazione 2018' del Centro studi e ricerche 'Idos', presentato oggi in contemporanea in tutte le regioni italiane. "Dati importanti che confermano che non c'è alcuna invasione e che il fenomeno va dunque governato nel pieno rispetto dei diritti e con serie politiche di accoglienza e integrazione", sottolinea il Segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota, che aggiunge: "il lavoro agricolo, con oltre 346 mila lavoratori stranieri, conferma la propria vocazione ad essere veicolo di integrazione e di emancipazione per tanti migranti, un motivo in più perché il Governo mantenga gli impegni presi contro il caporalato e riveda la sconsiderata scelta di ampliare l'uso dei voucher in questo settore, misura che offre la possibilità di aggirare il contratto nazionale e la legge 199".

Il dossier, attraverso i numeri e l'analisi dei dati, favorisce la comprensione esatta del fenomeno immigratorio smontando, nell'edizione 2018, la percezione comune che posiziona l'Italia tra i paesi con il numero più alto di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo. L'immigrazione in Italia vive nuova fase sulla scia del calo demografico caratterizzato da meno nascite e dall'aumento dei cittadini anziani, del flusso non programmato dei richiedenti asilo, della crescita di "nuovi" cittadini italiani con una forte presenza di nuova generazione "figlia di immigrati".

Ecco i dati che riguardano i numeri dei lavoratori migranti nel settore agricolo in alcune regioni italiane:

In Molise nel 2017 c'erano 13.943 migranti

Gli stranieri presenti in Molise  al 31 dicembre 2017 sono 13.943. È quanto emerge dal 'Dossier statistico Immigrazione 2018' del Centro studi e ricerche 'Idos'. I residenti nella provincia di Campobasso sono 10.175 (73%), quelli nella provincia di Isernia 3.768 (27%). L'incidenza degli stranieri sulla popolazione residente è del 4,5%, in linea con la media dell'Italia del Sud, ma distante da quella nazionale (8,5%). Per quanto riguarda la componente di genere, continua la flessione delle presenze femminili che a fine 2017 è pari al 46,1%, risultando inferiore al valore nazionale (52%).
I residenti stranieri sono in prevalenza di provenienza europea (51,8%), soprattutto dalla Romania (29,8%). A seguire, il continente africano (29,2%) con una quota di crescita rispetto al 2016 che viene rappresentata soprattutto dalla comunità marocchina, la seconda più numerosa in regione con 1.297 residenti. I cittadini di origine asiatica sono invece il 14,2% del totale, mentre rimane residuale la presenza di quelli di origine latino-americana, pari al 3,3% dei residenti stranieri.
Nel dossier è evidenziata anche una contrazione delle acquisizioni di cittadinanza. Se negli anni tra il 2012 e il 2016 si è registrato un progressivo aumento, fino ad un massimo di 355 unità, nel 2017 queste non hanno superato le 311 unità.
La flessione ha maggiormente caratterizzato la provincia di Campobasso, che passa da 242 acquisizioni nel 2016 a 170 nel 2017. 
Il quadro che emerge è quello di una regione in cui la gestione della presenza di richiedenti asilo e rifugiati si conferma come una priorità che coinvolge non solo le prefetture e gli enti locali, ma anche una significativa fetta del Terzo settore, "impegnato - si legge nel documento - a colmare un vuoto relativo alla creazione di consapevolezza tra i cittadini molisani sulla necessità della cosiddetta 'buona accoglienza' e quindi di una inclusione sostanziale a proattiva". Il 2017 è stato caratterizzato dalla presenza di un'alta percentuale di soggiornanti a termine per motivi di asilo e umanitari (70%), fortemente in crescita rispetto al 2016 e nettamente superiore al dato nazionale (18,1%). Nonostante ciò, le presenze nelle strutture sono passate da 3.424, rilevate al 1/o dicembre 2016, di cui 498 nella rete Sprar, a 3.157 dell'anno successivo, di cui 619 negli Sprar. In Molise, dunque, le persone accolte sono diminuite di 267 unità (-7,8%).

In Toscana a fine 2017 i migranti erano 12.573
In Toscana nel 2017 sono stati concessi 15.657 permessi di soggiorno a rifugiati e richiedenti asilo, il 5,1% dei permessi complessivamente in vigore a fine anno in regione: è quanto emerge dal Dossier Immigrazione 2018 realizzato da Idos e presentato oggi a Firenze, secondo cui i migranti ancora presenti nelle strutture della regione a fine anno erano 12.573, il 3% degli immigrati residenti in Toscana e il 3 per mille della popolazione regionale.
Il 63,1% di questi permessi sono stati rilasciati per richiesta di asilo, mentre i permessi per asilo politico sono stati il 7,3% del totale, e quelli per motivi umanitari il 16,6%). La dotazione di posti degli Sprar è aumentata in un anno da 912 a 1.289, ma l'accoglienza lì copre solo il 9% dei migranti accolti. I minori non accompagnati accolti in Toscana nel 2017 sono stati 671, in crescita del 2,3% rispetto al 2016.
Gli stranieri residenti nel 2017 sono risultati 408.463, con un incremento del 2% sul 2016: il dato mostra una crescita superiore rispetto all'anno precedente (+1%) ma lontana dal +12% del 2008 e dal +6,1% del 2010.
Il bilancio demografico mostra un saldo positivo di 21mila residenti, frutto di 24.500 iscrizioni dall'estero e 3.420 cancellazioni: i nuovi nati da coppie straniere sono stati 5.104.
Invariata la ripartizione delle nazionalità: al primo posto i romeni (20,7% del totale), seguiti da albanesi (15,3%) e cinesi (12,8%). Questi ultimi hanno fatto segnare la crescita più elevata in termini assoluti, con 2.652 residenti in più. La componente femminile (53,1%) prevale su quella maschile. I detentori non comunitari di permessi di soggiorno a fine 2017 erano 305mila, due terzi dei quali in possesso di permessi dalla durata illimitata: 10.692 hanno maturato la possibilità di acquisire cittadinanza italiana.

In Basilicata erano 22.500 i residenti stranieri a fine 2017
Al 31 dicembre 2017 sono 22.500 i cittadini stranieri che risiedono in Basilicata: incidono per il 4% circa sul totale della popolazione lucana. I residenti stranieri sono in aumento (al 1 gennaio 2017, fonte Istat, erano 20.783) con una crescita dell'8,3%.
In provincia di Potenza risiede il 54,2% dei cittadini stranieri, pari a 12.195, dei quali 1.939 nel capoluogo, con una incidenza sulla popolazione del 3,3%.
Nel Materano sono 10.305, dei quali 2.591 a Matera, 1.407 a Policoro e 1.047 a Bernalda, con una incidenza complessiva sulla popolazione del 5,2%. La comunità straniera più numerosa è quella romena (soprattutto donne) con il 40,5%, poi ci sono quelle albanese (8,2%), marocchina (7,4%), nigeriana (4,5%), indiana (4,4%), cinese (3,7%) e ucraina (3,5%).
I cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sono 11.806, distribuiti per lo più nella provincia di Potenza (6.315) rispetto ai 5.491 di quella di Matera. Per la gran parte sono uomini (60,7%) non coniugati, provenienti da Albania, Marocco, India, Cina, Nigeria. Il 78,3 per cento ha una età compresa tra i 18 e i 64 anni, per il resto si tratta di minori e ultra-sessantacinquenni. I titolari di permesso a termine sono il 53,6% del totale, mentre i "lungosoggiornanti" si attestano al 46,4%. In provincia di Matera il dato presenta alcuni distinguo rispetto a quello regionale. Il 48% dei permessi a termine è per motivi di asilo o umanitari: di questi il 59,2% per richiesta di asilo, il 23,6% riguarda permessi di soggiorno per motivi di famiglia e il 23% per lavoro. L'acquisizione della cittadinanza italiana, per il 2017, ha riguardato 258 persone, rispetto alle 279 dell'anno precedente, Il numero di studenti stranieri iscritti alle scuole di ogni ordine e grado per l'anno 2016-2017 è stato di 2.803, un terzo dei quali nato in Italia, prevalentemente figli di romeni, albanesi e marocchini. Sul fronte dell'accoglienza, al 1 dicembre 2017, sono stati 2.519 i migranti accolti nelle strutture, dei quali 2.005 nei Cas e 514 nella rete Sprar, in leggero calo (-4,8%) rispetto al 2016.

In Umbria i residenti stranieri a fine 2017 erano 95.710
Stando ai dati del Dossier i residenti stranieri in Umbria al 1 gennaio 2018 sono complessivamente 95.710 pari all'1,9% del totale nazionale, con un'incidenza sul totale della popolazione residente (884.640) che si conferma al 10,8% per il secondo anno consecutivo, ma con una ulteriore diminuzione dello 0,2% rispetto all'anno precedente. I dati però non coincidono con la percezione degli italiani che, da un sondaggio condotto nel 2018 dall'istituto Cattaneo, risultano essere i cittadini europei con la percezione più lontana dalla realtà riguardo al numero di stranieri che vivono nel paese credendo che ve ne siano più del doppio di quelli efettivamente presenti. Gli stranieri non comunitari residenti in Umbria sono 60.402 (53,1% F), il 29,9% si colloca nella fascia di età tra i 30 e i 44 anni, i minorenni sono il 22,1% mentre tra i 18 e 29 anni si colloca il 18,4% della popolazione residente non comunitaria. Solo il 5,3% è ultrasessantacinquenne e il 24,4% si colloca nella fascia tra i 45 e i 64 anni.
   

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