BUENOS AIRES - Sit in dei piccoli produttori di ortaggi e verdure oggi a Plaza de Mayo, davanti alla Casa Rosada, sede del governo argentina, con distribuzione per protesta di circa 20.000 chili di verdure.
Con questo sciopero, soprannominato "Verdurazo", l'Unione dei Lavoratori della Terra, insieme alla Confederazione delle Popolare dell'Economia, vuole che il governo di Mauricio Macri sancisca una legge di emergenza per le economie locali. Chi protesta chiede, in particolare, lo stato di avanzamento del progetto di legge, presentato nel settembre dello scorso anno, per l'accesso alla terra da piccoli produttori; la sospensione totale degli sfratti contadini dalla loro terra; e la dotazione di budget per la Legge del Agricoltura della famiglia.
Questa è la seconda manifestazione di questo tipo. La prima ha avuto luogo il 14 settembre 2016, quando i produttori distribuirono altrettanti 20.000 chili di verdure, per dare voce e visibilità ai loro problemi di accesso alla terra.
Prima ancora si era tenuto il "Frutazo", nel mese di agosto dello stesso anno, protagonisti allora i produttori di tempo di mele e pere provenienti dalle province argentine meridionali di Neuquen e Rio Nero, con tanto di distribuzione di 6.000 chili di frutta. I produttori hanno spiegato oggi, attraverso un comunicato, che le economie regionali che producono per il mercato interno sono in "crisi" a causa di "un modello di produzione sulla base di prezzo in dollari e di un sistema di marketing con una differenza media di oltre 400% tra il reddito di un lavoratore e l'altro, a seconda del mercato locale". E tra i fattori responsabili di questa "crisi di produzione", hanno anche evidenziato, "la svalutazione, l'aumento delle tasse, l'inflazione, le importazioni, il calo dei consumi e la grave situazione strutturale dei vari settori".(ANSA).