- ROMA - "In sei mesi di scosse si contano oltre diecimila animali morti o feriti nelle aree del terremoto, per l'effetto congiunto delle scosse e del maltempo che hanno fatto crollare le stalle e costretto gli animali al freddo e al gelo, con morti, malattie e diffusi casi di aborto". E' quanto emerge dall'ultimo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del terremoto a sei mesi da 24 agosto, dal quale si stima che "non più del 15% degli animali 'sfollati' possono essere ospitati nelle stalle provvisorie annunciate. Gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore sopravvissuti, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti, mentre si è ridotta del 30% la produzione di latte per lo stress provocato dal freddo e dalla paura delle scosse". "Occorre colmare i ritardi accumulati nella realizzazione delle nuove stalle - continua Coldiretti - ma anche completare gli allacci della luce e dell'acqua nelle strutture già consegnate. Vanno peraltro denunciati i problemi tecnici rilevati sulle stalle mobili già realizzate, tra allagamenti, qualità dei materiali e inadeguatezza di alcune soluzioni. Solo in questo modo sarà possibile consentire l'ingresso degli animali e fermare la strage di mucche e pecore costrette per mesi a restare al freddo". "Ma serve anche - conclude Coldiretti - l'arrivo dei fondi annunciati per dare ossigeno alle imprese agricole strette fra danni, crollo della produzione e calo del mercato".