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Onda vegan nelle città, da Tel Aviv top mondiale a Milano

Il top chef Harel Zakaim, regole kasherut aiutano diffusione

Redazione ANSA ROMA

(di Alessandra Magliaro)

L'onda green sembra inarrestabile, sta cambiando lo stile di vita perlomeno delle giovani generazioni e si assiste ad un contagio in tutti i settori, a cominciare dal cibo con il mangiare etico e consapevole, per la natura e l'ambiente (con km 0 e biologico) e per gli animali. Il cibo healthy è il nuovo fenomeno di questi anni con sempre più attenzione al benessere attraverso l'alimentazione. Vegetariani e vegani stanno crescendo esponenzialmente con l'effetto di creare un nuovo mercato nel food, dalla grande distribuzione ai ristoranti e persino nella consegna del cibo a domicilio, dove secondo l'ultimo report di Just Eat gli ordini on line di piatti vegetariani e vegani sono cresciuti dell'86% anche per mangiare sano all'ora di pranzo.

Milano, tallonata da Roma e a seguire Firenze sono le città italiane più vegan, mentre la sindaca Chiara Appendino vorrebbe fare di Torino la prima città vegana d'Italia promuovendo quel tipo di alimentazione ossia "una dieta ricca di frutta e verdura secondo una scelta alimentare statisticamente più sostenibile, etica e salutare di un regime alimentare non controllato''.

Niente ancora di paragonabile a Tel Aviv, capitale mondiale del veganesimo, la città con la più alta percentuale di vegani al mondo, il 5 % della popolazione. E proprio dalla "Big Orange" arriva Harel Zakaim, chef del primo ristorante completamente vegano di Israele, aperto nel 2013, incontrato a Roma in occasione di Gusto Kosher 2016 (domani nel quartiere ebraico della capitale) che propone una cucina che abbraccia i sapori e i colori delle sue radici persiane, in un'interpretazione vegana. ''Quattro anni fa sono diventato vegano. Prima lavoravo come macellaio per Eyal Shani, uno degli chef d'Israele più noti. Mi piaceva lavorare la carne, c'è qualcosa di molto provocante e forte. Mi piaceva tagliarla, cucinarla, mangiarla.

Poi i motivi per cui ho scelto di non mangiare animali sono stati più forti e più validi del piacere che mi viene dal mangiare prodotti animali e sono più felice da vegano. Sono cresciuto insieme al movimento vegano in Israele che in 5 anni è diventato importante. Poi ho aperto un ristorante nel cuore di Tel Aviv. Ha avuto enorme successo. Da quel momento è stato un incredibile contagio in città''. Il sito web americano per gli amanti della buona cucina The Daily Meal ha nominato Tel Aviv migliore meta per i viaggiatori vegan: oltre 400 ristoranti vegan-friendly.

Zakaim, guest chef a Gusto Kosher, fa una cucina fusion in cui il vegetariano si sposa con le rigide e numerose regole dell'alimentazione ebraica, la kasherut. ''Il vegano parte avvantaggiato: le regole che riguardano carne, latticini ad esempio, non lo riguardano e anche le verdure a disposizione sono già in commercio con la certificazione kosher'', dice Zakaim mentre prepara un gustoso piatto di funghi con hummus, patate dolci e avocado, tentando di spiegare perchè a Tel Aviv ci sia la massima concentrazione di vegani al mondo. Una seconda possibile spiegazione ''è nell'assenza di una vera cucina ebraica che invece recepisce tutte le cucine di provenienza e dunque è libera dalle tradizione, pronta a cambiare''. (ANSA).

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