(ANSA) - ROMA, 24 MAR - Competenze, ascolto, comunicazione, sicurezza, gestione delle emozioni. Sono alcuni dei punti del decalogo per il volontario 'perfetto' in corsia, ovvero la guida in dieci punti per orientare il servizio di volontariato a sostegno dei bambini ricoverati all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Sono 600 circa, in maggioranza donne, i volontari attivi nelle 4 sedi dell'ospedale della Santa Sede e oltre 100 le associazioni accreditate e impegnate a rendere meno traumatico il ricovero. Sono presenti in quasi tutti i reparti, si dedicano all'assistenza dei bambini in caso di terapie e nei momenti di gioco, aiutano le famiglie nelle pratiche amministrative per il ricovero, ma si occupano anche della logistica nelle case di accoglienza. "Il volontariato è parte integrante della vita ospedaliera, una risorsa insostituibile", sottolinea Francesca Rebecchini, membro del Consiglio di Amministrazione del Bambino Gesù. Per tutti coloro che vogliono metter a disposizione il proprio tempo, il decalogo offre indicazioni utili su come farlo al meglio. Al primo posto il valore del servizio come "dono" per costruire una relazione con il prossimo. Quindi l'impegno a conoscere e rispettare le misure di "sicurezza" per la salute dei pazienti. La responsabilità di offrire il proprio contributo in condizione di "benessere" e la capacità di riconoscere con consapevolezza le "emozioni" proprie e altrui. Fondamentale poi la capacità di relazionarsi alle diverse "età" dei pazienti e il dovere di una "comunicazione" responsabile con tutti i soggetti coinvolti nell'assistenza, che parta da un"ascolto" all'insegna del rispetto e dell'umiltà. E ancora il supporto attivo agli operatori sanitari nella "cura" del paziente sempre tenendo in considerazione la "realtà sociale" e gli aspetti multiculturali del contesto in cui si agisce. Infine, l'impegno ad aggiornare le proprie "competenze" per offrire un servizio efficace. Il decalogo è realizzato dai volontari stessi.