Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

C'e' un legame fra Alzheimer ed Omega 3 e 6 nel cervello

Una cattiva regolazione sarebbe in relazione con la malattia

Redazione ANSA ROMA

Una cattiva regolazione, nel cervello, di acidi grassi insaturi omega-3 e omega-6, noti per le loro capacità di abbassare i livelli del colesterolo "cattivo", è associata con la progressione della malattia di Alzheimer. A dimostrarlo, uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Medicine.
    I ricercatori dell'Institute of Pharmaceutical Science, King's College London e del National Institute on Aging degli Stati Uniti hanno esaminato campioni di tessuto cerebrale di 43 persone di età compresa tra 57 a 95 anni. Hanno confrontato la concentrazione di 100 metaboliti di acidi grassi diversi, in tre gruppi: persone con cervelli sani, persone che avevano alti livelli di tau e amiloide ma senza problemi di memoria e persone con diagnosi di Alzheimer. In particolare hanno analizzato i livelli dei questi metaboliti nelle regioni associate con l'Alzheimer, ovvero giro frontale medio e giro temporale inferiore. Ne è emerso che i livelli di alcuni acidi grassi insaturi (in particolare acido docosaesaenoico, linoleico, arachidonico, eicosapentaenoico e oleico) erano molto alterati nei cervelli degli ammalati di Alzheimer rispetto a quelli dei pazienti sani. Attualmente si ritiene che il motivo principale per la progressione del morbo sia lo sviluppo incontrollato, nel cervello, di proteine tau e betaamiloidi. "Anche se questo è un piccolo studio che andrà ampliato - spiegano i ricercatori - i risultati mostrano un ruolo potenzialmente cruciale e inaspettato per gli grassi nell'insorgenza della demenza".
    
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA