Molti ragazzi con diabete di tipo 1 e 2 non ricevono uno screening per gli occhi, raccomandato per evitare l'insorgere di una delle complicanze più insidiose della malattia diabetica, la retinopatia. Una patologia subdola, perché può presentarsi come asintomatica soprattutto agli inizi ma che può progredire fino a mettere a serio rischio la vista.
È infatti la prima causa d'ipovisione e di cecità nei Paesi sviluppati. È quanto emerge da un ampio studio dell'Università del Michigan, pubblicato sulla rivista Jama Ophthalmology.
Per lo studio sono stati presi in esame complessivamente i dati relativi a 12686 giovani di 21 anni di età o ancora meno, coinvolti in un network di assistenza americano dal primo gennaio 2001 al 31 dicembre 2014. Tra i partecipanti allo studio, 5453 avevano il diabete di tipo 1, diagnosticato in media a 11 anni di età, gli altri 7233 il diabete di tipo 2, con una diagnosi iniziale più tardiva, intorno ai 19 anni.
Dai risultati dell'analisi è emerso che il 65 per cento dei ragazzi con diabete di tipo 1 e il 42 per cento di quelli con diabete di tipo 2 erano stati sottoposti a un esame dell'occhio entro i sei anni successivi alla diagnosi di diabete e molti quindi ne rimanevano esclusi. In particolare, quelli appartenenti alle minoranze razziali e provenenti da famiglie meno abbienti. Gli studiosi ricordano che le linee guida dell'American Academy of Ophthalmology prevedono uno screening per gli occhi nei giovani con diabete 1 entro cinque anni dalla diagnosi, mentre l'American Diabetes Association lo raccomanda al momento stesso della diagnosi nei ragazzi con diabete 2.