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Honda e, la prova dell'electro-vintage che disegna il futuro

Dagli adas alla stabilità, permette pause giocando a Super Mario

Francesco Fabbri VALENCIA

Fin dalle prime apparizioni in pubblico, ai Saloni di Ginevra e Francoforte, Honda e si è presentata come la pietra di paragone nel settore delle elettriche da città, e non solo. Studiata per essere semplice, nella sua evoluzione che sa davvero di futuro. Dopo mesi di attesa, l'abbiamo provata nel corso della presentazione alla stampa europea nei giorni scorsi a Valencia.

Ingegneri e designer giapponesi sono stati capaci di attingere al ricordo della Civic prima serie degli anni Settanta - una delle prime asiatiche di successo in Europa - e di materializzarlo in un'auto che dà immediata sensazione di familiarità. Linee pulite e arrotondate, design minimal, maniglie a scomparsa. Via gli specchietti retrovisori, arrivano le telecamere che proiettano le immagini su due schermi posizionati agli estremi della plancia. E poi i gruppi ottici anteriori, un tuffo al cuore: tondi come quelli della vetturetta di 40 anni fa, stessa espressione anche se ora i led hanno preso il posto del tungsteno. Uno 'sguardo' che non si dimentica. A bordo, il vintage dell'effetto legno sulla console e sul tunnel centrale ci accompagna nell'auto degli anni a venire. Tre gli schermi in sequenza, oltre ai due che fungono da retrovisori: uno da otto pollici, dietro al volante, e due da dodici con le funzioni scambiabili con uno sfioro. Intuitive le mille funzioni, una completezza assoluta che rifugge la complessità. Così come avviene negli esterni e negli interni, anche alla guida si trova qualcosa di antico nella rivoluzione elettrica. Gli aiuti elettronici alla quida più avanzati, che su alcune auto rilette in chiave elettrica possono risultare posticci, qui sono assolutamente naturali. Non sono l'accelerazione bruciante tipica del motore elettrico (la coppia è di 315 Nm) o l'estrema stabilità dovuta alla pari suddivisione dei pesi tra anteriore e posteriore ad affascinare, ma l'auto nel suo complesso. Che fa sembrar normale viaggiare guardando gli schermi quasi quanto la strada.

A Tokyo, sulla Honda e puntano tutto: sarà il paradigma della gamma, sei modelli nei prossimi tre anni. E lo si capisce anche dal nome del progetto complessivo: Honda e technology. E' la concretizzazione dell'idea di nuova visione della mobilità nata nel 2016 e che si basa su quattro pilastri: design, rapporto uomo-macchina, connettività e prestazioni dinamiche. Connettere tutto, con Honda al centro di tutto.

Per l'Europa, dove l'elettrificazione funziona meglio che altrove, è stato deciso di dare un ulteriore colpo di acceleratore: l'intera gamma sarà elettrificata entro il 2022. Per iniziare, si è scelta una vettura a chiara vocazione cittadina - dove attualmente l'elettrico dà il meglio di sé - per dimensioni (meno di 4 metri) ed autonomia (circa 220 km dichiarati) ma con un allestimento che fin dalla versione base è propria di un segmento superiore. Fra i punti a netto favore di Honda e, la maneggevolezza: grazie alle ruote che sterzano di 50 gradi, si fa manovra in un fazzoletto. Nella versione più accessoriata, la prima che arriverà sul mercato, il park assist evoluto compie in autonomia le manovre. Honda e segna un passo deciso verso una nuova concezione di auto, di mobilità. Dove l'uomo è ancora fondamentale, ma la tecnologia lo supporta moltissimo. Dalla guida con un solo pedale, con l'acceleratore che diventa freno quando lo si rilascia, al controllo totale del mezzo anche via smartphone.

Proprio l'oggetto a cui la Casa giapponese si è ispirata, al punto che è possibile collegare una consolle all'auto e giocare a Super Mario sui mega schermi.

Una motorizzazione, due allestimenti, cinque colori. Tutto sommato una scelta facile. Unico neo, il prezzo: dai 35.500 euro per il modello base, tremila in più per l'Advanced (la prima che arriverà nelle concessionarie, da maggio). L'obiettivo di vendita è di 500 vetture vendute entro l'anno in Italia. In ottica di una strategia globale, infine, Honda sta lavorando anche sull'approvvigionamento energetico e sondando la possibilità di trovare partner commerciali in Italia. A Londra è già riuscita già a installare 1.800 stazioni di ricarica sui lampioni stradali.

Honda e la prova dell'auto arrivata dal futuro

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