ROMA - Se ne parlava da tempo, anche perché il proprietario indiano del Gruppo Kamkorp, di cui Bristol fa parte assieme a Metrocab e Frazer Nash, Kamal Siddiqi, aveva presentato questo programma come 'Project Pinnacle' nel 2015. Ora, in concomitanza con il 70mo compleanno della celebre Casa britannica Bristol Cars, Noamaan Siddiqi - direttore dell'azienda e figlio del proprietario - ha svelato la Bullet, sportiva 'pura' che verrà costruita in soli 70 esemplari al prezzo (stimato) di 250mila sterline, quasi 300mila euro. Lo spirito con cui la Bullet si presenta sul mercato mondiale delle supercar è quello più vicino alla tradizione delle sportive Made in England: due posti secchi, schema con trazione posteriore e motore anteriore longitudinale, carrozzeria molto leggera e ispirata ai modelli del passato, addirittura con parabrezza 'basso' simile a quello delle speedster da competizione. Il risultato - con la complicità di un carrozziere italiano, si dice Pininfarina - è davvero originale e in sintonia con i gusti dei ricchi appassionati di auto inglesi. A Chichester la Bullet viene costruita utilizzando un telaio in alluminio, rivestito (nella migliore tradizione dei piccoli brand britannici) con una carrozzeria in vetroresina e finiture accuratissime che giustificano solo in parte il prezzo davvero elevato. Pochissime le concessioni alla modernità, e dove queste sono irrinunciabili - come i fari o i comandi in plancia - la tecnologia è stata dissimulata con forme assolutamente tradizionali, per lo più tonde. Sotto al cofano della Bullet, ben nascosto da una speciale carenatura, c'è un motore V8 ben conosciuto: è il 4,8 litri Bmw da 370 Cv già utilizzato nella vecchia generazione della X5 e accoppiato ad un cambio ZF (manuale o automatico) a 6 rapporti.
Grazie al peso che è contenuto in 1.130 kg - la Bullet è lunga appena 4 metri e 20, con dimensioni simili alla Porsche 718 Bobster - questo propulsore da 490 Nm è in grado di spingere la nuova Bristol fino a 250 km/h e soprattutto di farla accelerare da 0 a 100 in 3,8 secondi, un tempo che può far impallidire anche alcune delle supersportive fabbricate nella motor valley emiliana.