La procura di Stoccarda ha notificato a Daimler una sanzione da 870 milioni di euro in relazione allo scandalo del dieselgate. La multa, ha comunicato Daimler, è stata motivata con "la negligente violazione dei doveri di supervisione nel campo della certificazione dei veicoli". Il gruppo che controlla Mercedes Benz ha annunciato che non ricorrerà contro la sanzione e che la stessa non avrà impatti sull'utile del trimestre e sulle previsioni per il 2019, avendo la società già provveduto a fare accantonamenti.
La Procura di Stoccarda ha ritenuto Daimler colpevole di aver autorizzato la certificazione di circa 684 mila veicoli che non rispettavano la normativa sulle emissioni di ossido di azoto, con "la violazione colposa degli obblighi di vigilanza è stata attribuita al livello dei capi reparto".
Secondo le conclusioni del pubblico ministero - si legge in una nota di Daimler - "la violazione per negligenza dei doveri di vigilanza ha causato, almeno in parte, il parziale scostamento dai requisiti normativi dal 2008, di alcuni veicoli di Daimler AG. In questo contesto, il pubblico ministero si riferisce essenzialmente alle già note ordinanze di richiamo emessi dall’Autorità federale tedesca dei trasporti automobilistici (KBA). Al fine di ottenere chiarezza anche per il futuro, in merito all'interpretazione delle disposizioni di legge rilevanti in un ambiente tecnico complesso, Daimler AG mantiene le obiezioni contro le ordinanze della KBA. Ma dopo aver valutato tutti gli aspetti, Daimler si asterrà dall’intraprendere un’azione legale. È, infatti, nel pieno interesse della Società porre fine al procedimento amministrativo in modo tempestivo e completo e quindi concludere la questione".
La multa a Daimler segue due sanzioni legate al dieselgate irrogate dalla procura di Stoccarda: quella da 535 milioni di euro dello scorso maggio a Porsche e quella da 90 milioni al gruppo di componenti Robert Bosch.