Brembo frena nel primo semestre dell'anno, con ricavi e utile in calo per effetto della "difficile situazione del mercato dell'auto". La società stima di concludere l'anno con una lieve contrazione dei volumi e di mantenere una "redditività stabile" rispetto al 2018. Per il futuro si punta ad investire sull'innovazione e la ricerca e sulla possibilità di acquisizioni che portino "valore aggiunto". Nei primi sei mesi dell'anno i ricavi hanno raggiunto 1,32 miliardi di euro, in calo dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2018 (-0,7% a perimetro costante). In flessione anche l'utile netto che si attesta a 123,4 milioni di euro (-11,9%). In positivo l'ebitda che si attesta a 270,6 milioni (+4,1%). I conti non sono piaciuti alla Borsa con il titolo che ha ceduto il 5,8% a 9,75 euro. Un ulteriore calo dopo che le azioni di Brembo, secondo il vice presidente operativo Matteo Tiraboschi, sono state già "penalizzate dalla guerra sui dazi". La lettura dei risultati finanziari arriva dal presidente e azionista di riferimento Alberto Bombassei secondo il quale emerge il "perdurare della difficile situazione dell'automotive" con la società che è riuscita a mantenere "saldamente le proprie quote di mercato a livello globale e persino a rafforzarle ulteriormente in alcuni paesi". A parte il segmento auto, la cui diminuzione (-3,8%) è legata alle vendite di veicoli, tutti gli altri settori sono in crescita con i motocicli (+5,4%) e i veicoli commerciali (+8,7%). La multinazionale, nonostante la lieve flessione nei conti, non frena sugli investimenti in tecnologie, ricerca e sviluppo che sono fondamentali per "garantire il successo competitivo", conclude Bombassei. Si guarda anche alla possibilità di una crescita non organica, con l'obiettivo di una "acquisizione che ci porti un valore aggiunto", conclude Tiraboschi.