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Gruppo Volkswagen, impegno sul fronte litio e terre rare

Indispensabili per elettrificazione, saranno sempre più richiest

Redazione ANSA ROMA

Nel prossimo futuro il litio sarà una delle materie prime più ricercate sulla Terra in quanto, secondo le previsioni, la domanda a livello mondiale raddoppierà (e oltre) entro il 2023 e sarà legata in gran parte alla produzione di batterie per le vetture elettriche. Assicurarsi la fornitura di questo elemento per coprire il fabbisogno è fondamentale e, proprio in quest'ottica, il Gruppo Volkswagen ha firmato un memorandum d'intesa con l'azienda cinese Ganfeng Lithium Co., Ltd. per l'approvvigionamento nel lungo termine, su base decennale.

Per produrre celle batteria destinate alle auto elettriche sono necessarie cinque materie prime: la grafite, utilizzata nell'anodo; nichel, cobalto e manganese, che trovano invece impiego nel catodo insieme, appunto, al litio - presente anche nell'elettrolita. Al momento, il litio è considerato un portatore di carica ineguagliabile e insostituibile, dato che nessun altro elemento offre caratteristiche analoghe e adatte allo scopo. Il litio è un metallo alcalino e si trova in diversi Paesi. L'estrazione dai laghi salati - soprattutto in Cile, Argentina e Bolivia - è ritenuta più complessa, dal momento che il processo di evaporazione può essere ampiamente influenzato da fattori come pioggia, neve e contaminanti naturali, e l'impatto sull'ambiente può rivelarsi potenzialmente problematico. Per contro, l'estrazione dai giacimenti minerari è più percorribile: più stabile, più facile da espandere su larga scala e in generale più sostenibile. Inoltre il litio estratto in questo modo risulta più adatto per le batterie di prossima generazione.

Il Paese leader in questo settore è l'Australia, che si contraddistingue per il sistema politico stabile, l'elevata trasparenza e gli ambiziosi standard ambientali. Il Gruppo tedesco riceverà litio proveniente da numerosi siti australiani tramite Ganfeng. L'impegno di Volkswagen è anche orientato alla produzione di litio nel Vecchio Continente dato che nell'Europa Centrale e Meridionale si trovano depositi notevoli. Prima che il litio arrivi alla cella sono necessarie diverse fasi produttive: inizialmente la materia è estratta dalla roccia, poi viene trasformata mediante processi chimici per produrre litio concentrato e idrossido di litio; successivamente è trattata con cobalto, manganese e nichel per dar vita a un ossido misto, quindi il litio viene applicato su un foglio di alluminio, inserito sotto forma di foglio avvolto nell'alloggiamento della cella e miscelato con gli elettroliti.

L'obiettivo è implementare in Europa il maggior numero possibile dei passaggi necessari per l'effettivo impiego di questo elemento nelle batterie.

Per altri elementi lo scenario è invece differente: la percentuale di cobalto, per esempio, sarà ridotta dall'attuale 12-14% (percentuale in peso nel catodo) al 5% nei prossimi tre-cinque anni; il Gruppo Volkswagen sta inoltre lavorando su un ulteriore sviluppo di batterie senza cobalto.

L'ultimo elemento - in ordine temporale ma certamente non per importanza - della 'lithium strategy' del Gruppo è il riciclo: oggi è ancora difficile recuperare il litios fruttando gli attuali processi, e per questo Volkswagen sta lavorando a un proprio metodo. La ricerca è focalizzata anche, e da molto tempo, su come sia possibile riutilizzare sempre più materiali attraverso il riciclo delle batterie. Entro la fine del 2019 a Salzgitter sarà operativa una struttura dedicata, che svilupperà processi innovativi - anche se le prime quantità considerevoli di batterie da riciclare saranno disponibili intorno al 2030. Sviluppare standard e strumenti comuni per ridurre al minimo l'impatto ecologico e affermarli in tutto il mondo: con questo obiettivo, il Gruppo Volkswagen ha aderito a programmi di sostenibilità come l'iniziativa Responsible Minerals e la Global Battery Alliance del World Economic Forum. Le misure intraprese nell'ambito dei vari progetti sono supportate anche dalle specifiche regolamentazioni e dai controlli della società stessa lungo l'intera catena del valore: verifiche facilitate dalla maggiore trasparenza che deriva dall'approvvigionamento diretto dei materiali.

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