BERLINO - La svolta della elettromobilità potrebbe costare, nei prossimi decenni, decine di migliaia di posti di lavoro, in Germania. È quanto emerso da un'analisi sul'impatto occupazionale presentato dal presidente del consiglio di fabbrica della Bosch, Hartwig Geisel, nei giorni scorsi a Berlino, e pubblicato oggi da diversi giornali fra cui la Faz.
Attualmente alla Bosch lavorano circa 2000 persone solo per le tecniche del motore diesel, e l'elettromobilità potrebbe rendere inessenziale buona parte di questi lavoratori fino al 90% secondo le stime di Geisel, scrive la Faz. Secondo un altro studio, dell'istituto Iao e del sindacato Ig Metall, pure citato dal giornale, il problema è molto ampio, e investe l'intero settore: entro il 2030 solo nella produzione di motori e cambi potrebbero essere tagliati fra i 75 mila e il 109 mila posti di lavoro.