RIMINI - La corrispondenza perfetta tra valori di omologazione e guida reale di un veicolo non sarà mai possibile, a meno di non effettuare un ciclo di guida su strada per ogni città. A chiarirlo, nel corso del convegno H2R - Mobility for sustainability, a Ecomondo, è stato il professor Adriano Santiangeli, del CARe, il Center for Automotive research and evolution dell'Università degli Studi ''Guglielmo Marconi'' di Roma. ''Le differenze della marcia reale rispetto agli attuali cicli di omologazione ma anche a quelli prospettati dalle future normative allo studio possono essere notevoli. I riscontri effettivi su consumi ed emissioni - ha affermato - possono infatti cambiare non solo in base al traffico o al 'piede' di chi guida ma anche alla specifica rete viaria cittadina, alla sua orografia e alle condizioni climatiche''. Il problema di stabilire le modalità di realizzazione di un ciclo di omologazione più corrispondente alle condizioni riscontrate effettivamente dagli automobilisti non è quindi di facile soluzione. Spiega Santiangeli: ''Se mettessimo a punto, come abbiamo fatto noi del gruppo di ricerca del CARe con il CTL (Centro Trasporto e Logistica, ndr) della Sapienza di Roma, un ciclo di omologazione per Roma, questo porterebbe a valori differenti riscontrabili dagli automobilisti impegnati a guidare a Milano, Bologna o Torino. Non si arriverà mai, quindi, a una corrispondenza precisa fra omologazione e guida reale ma bisogna proseguire negli studi per mettere a punto cicli di marcia comunque più vicini al reale''.
''Per avvicinare ciclo di omologazione e dati effettivi si deve operare sulle accelerazioni - ha precisato Fabio Orecchini, ideatore e coordinatore scientifico di H2R -, che nella guida di tutti i giorni sono mediamente più repentine, e sulle velocità, che nel ciclo attuale sono poco aderenti alla realtà. In ambito urbano, per esempio, andrebbero inserite anche andature sopra i 50 km/h. Nella parte di prove relative all'extraurbano la velocità massima è oggi tenuta per una frazione piccolissima a 120 km/h, mentre chi fa un utilizzo quotidiano dell'auto va spesso in autostrada è viaggia più frequentemente a 130 km/h''. In merito, invece, alle ammissioni di Volkswagen riguardo le incoerenze sulle emissioni di anidride carbonica di circa 800mila auto, Orecchini ha spiegato. ''Le discrepanze nelle emissioni di CO2 possono essere dovute all'utilizzo del software già incriminato: oltre a permettere alle auto di emettere NOx all'interno della norma, riconoscendo le condizioni di omologazione, certamente ha effetto anche sulla registrazione dei consumi e quindi delle emissioni dei consumi''.