ROMA - Condividere l'auto è diventato un fenomeno di moda. Si può scegliere di spostarsi utilizzando la macchina di una società di servizi che la rende disponibile in car sharing o si può decidere di offrire ad altri i posti liberi sulla propria vettura, ed è questo il car pooling, una sorta di autostop evoluto. Si dividono così le spese di viaggio, a tutto vantaggio del budget famigliare, e spesso si fanno nuove amicizie. Blablacar, Bringme, carpooling.it, Jojob sono solo alcuni degli operatori più conosciuti in un settore che è in forte espansione anche per quel che riguarda l'utilizzo aziendale. Grazie alla disponibilità di piattaforme online, ci si può infatti mettere d'accordo con colleghi che non si conoscono, per viaggiare in auto insieme. Se poi l'operatore dispone di un servizio di certificazione, a guadagnarci è anche l'azienda che può servirsi di tali dati nell'ambito della sua politica ambientale. In occasione della chiusura della Settimana Europea della Mobilità, Jojob car, ha diffuso dei numeri che evidenziano i vantaggi riscontrabili proprio facendo uso del car pooling aziendale. Secondo la startup torinese, i suoi 18.000 associati in tre mesi, hanno condiviso la macchina per effettuare 4.700 viaggi per complessivi 150.000 chilometri.
Questo ha comportato un risparmio certificato di emissioni di 30 tonnellate di CO2. L'operatore ha evidenziato poi che gli associati alla sua piattaforma percorrono in media una quarantina di chilometri per tratta per raggiungere il posto di lavoro. Nel caso ipotetico, quindi, del ricorso al car pooling per l'andata e il ritorno dal luogo di lavoro, cinque giorni la settimana, è stato calcolato un risparmio per il carburante di circa 1.600 euro l'anno.