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In Ue Italia Paese dove si vendono più modelli Gpl e metano

Target 2015 di 130 g/Km CO2 già raggiunto nel 2011

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Nel 2014 il tipo di alimentazione più diffuso delle nuove auto immatricolate nell'Unione Europea è quello a gasolio, carburante molto usato in mercati come Spagna, Francia e Grecia. Ma se si parla di Gpl o metano il primato spetta all'Italia: caratteristica questa che ci ha permesso di raggiungere già nel 2011 (con 129,6 g/km) l'obiettivo dei 130 g/km di CO2 fissato per il 2015 dalla Commissione Europea in termini di emissioni medie prodotte dalle nuove autovetture vendute. Lo ricordano i preliminari pubblicati dall'European Environment Agency e diffusi dall'Anfia, che mostrano anche come dal 2010 le emissioni medie di CO2 in Europa si siano ridotte di 17 g/km (-12%). Un impegno che dovrà essere mantenuto visto che per il 2021 è stato fissato un nuovo target di CO2 pari 95 g/km.

Le vetture nuove immatricolate in Europa nel 2014 emettono mediamente 2,6 g/km di CO2 in meno rispetto a quelle del 2013 ed evidenziano, con due anni di anticipo, già una riduzione di quasi 7 g/km di CO2 rispetto al target di 130 g/km fissato per il 2015. Le emissioni medie di CO2 delle nuove autovetture (sono state in totale 12,5 milioni) è stata nella UE di 123,4 g/km e le auto più efficienti sono state immatricolate nei Paesi Bassi (107 gr/km), in Grecia (108) e in Portogallo (109), mentre quelle meno 'ecologiche' sono quelle vendute in Estonia (141,8), Lettonia (140) e Bulgaria (136). L'analisi dell'EEA sottolinea che il tipo di alimentazione più diffuso delle nuove auto immatricolate nell'UE è quello a gasolio (53% di quota sul totale mercato UE28). Alcuni mercati hanno quote molto elevate di diesel: in Irlanda sono il 74%, in Lussemburgo il 72%, in Portogallo il 71%, in Spagna il 66%, in Francia e Grecia il 64%, in Croazia il 63% e in Belgio il 62%.

Grazie alla maggiore efficienza dei motori a gasolio, il gap delle emissioni medie dei diesel rispetto alle auto a benzina è sceso di 1/7 rispetto al 2000. Per quanto riguarda i modelli a Gpl o Metano, l'Italia è il Paese con il maggiore mercato dell'UE. Nel 2014 la media delle emissioni di CO2 delle nuove auto vendute in Italia risulta di 117,8 g/km e a fine 2013, secondo i dati ACI, le vetture circolanti a Gpl e a Metano in Italia avevano rispettivamente una quota del 5,3% con 1.943.722 unità e del 2,1% con 773.539 unità.

Anche se le immatricolazioni di auto elettriche nella UE sono arrivate nel 2014 a 38.500 unità, il 56,6% in più del 2013 (dati ACEA), questa modalità di alimentazione rappresenta complessivamente solo lo 0,3% del mercato. I Paesi che 'amano' di più le auto elettriche sono la Francia (circa 10.600 unità, +20,3%), la Germania (oltre 8.500, +40,8%) e il Regno Unito (oltre 7.400, +173%). Fuori dall'Unione, la Norvegia è il numero uno in Europa per diffusione delle elettriche - ne sono state vendute oltre 18 mila (+129,5%), pari al 12,5% del mercato totale - grazie ad un generoso schema di agevolazioni tra cui l'azzeramento di Iva e imposte sull'acquisto, esenzione dal ticket per l'ingresso nei centri urbani, la possibilità di circolare nelle corsie per i bus e la disponibilità gratuita di parcheggi e colonnine di ricarica. Nell'insieme dei Paesi UE + Efta le vendite di vetture delle tipologie 'puro elettrico', 'extended range' e 'ibrido plug-in' nel 2014 hanno raggiunto quasi 98 mila unità, cioè il 50% in più rispetto al 2013. Infine le auto ibride, le cui vendite nella UE sono arrivate a 21.500 unità (+41,6%) di cui 20.800 con motore benzina accoppiato all'unità elettrica.

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