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Da Russia a Kazakistan, prosegue il viaggio a bordo di 3008

Il Peugeot crew sbarca in luoghi abbandonati e città maestose

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 17 SET - Prosegue il viaggio sulle orme della Via della Seta. I quattro 'avventurieri' a bordo del suv Peugeot 3008 sono giunti in Russia. Dopo un giorno di viaggio da Vladimir hanno fatto il loro ingresso a Kazan, capitale della Repubblica russa del Tatarstan e città tra le più antiche del paese. Tappa 'obbligata' al Cremlino seguita da un'alba sul lungofiume Kremlioskaya. Il giorno successivo, invece, è stata la volta Celjabinsk (Russia), a ben 959 km da Kazan e quasi 5mila dalla partenza.

Celjabinsk è apparsa come una città prettamente industriale, sulle lunghe strade che conducono al centro abitato si susseguono enormi capannoni, fabbriche, impianti industriali e centrali nucleari in disuso. È venuta alla ribalta delle cronache poiché nel 2013 un meteorite cadde in questa regione.

L'evento fu definito dai media una pioggia di meteoriti anche se, in realtà, fu solamente uno il meteorite che, schiantandosi al suolo, causò un migliaio di feriti, danneggiando ospedali, scuole ed abitazioni. La città appare affollata, col suo milione di abitanti, e caotica, molto trafficata ma, al tempo stesso, maestosa. Lasciata la Russia, il giorno dopo, i quattro si sono diretti a Petroplav (Kazakistan). La città sorge sul fiume Isim, ai confini con la Russia. Fu fondata nel 1752 come forte russo.

Fino alla rivoluzione russa nel 1917, era un importante centro per lo scambio di seta e tappeti. La partenza del giorno dopo è di buon'ora, per arrivare presto nella capitale Astana, definita la città più fredda del mondo, che è pronta ad accogliere l'equipaggio con i suoi 7 gradi; in pieno inverno le temperature possono toccare i -52 gradi, il che rende la vita molto impegnativa in quella zona. Tra le attrattive il fiume Ishim che la taglia in due, la Torre di Bayterek, che la impreziosisce con la sua sfera d'oro e il Palazzo della Pace e della Concordia. La sosta prevede due giorni di riposo, dopo diverse migliaia di chilometri percorsi per arrivare in Kazakistan e le tante difficoltà affrontate dal 'crew' che non ha trovato persone solidali, come accaduto invece durante le tappe russe. Il viaggio continua… all'insegna di altri chilometri da macinare su strade a volte tanto difficili da ricordare quelle dei campionati di rally.

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