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Produttori moto europei in allerta per rischio super-dazio Trump

Piaggio in Usa meno del 5% del fatturato, non coinvolta Ducati

di Graziella Marino

ROMA - E' allerta in Usa per i produttori di moto europei, che rischiano dazi alle importazioni del 100% come rappresaglia al decennale braccio di ferro sulle carni americane con ormoni bandite da Bruxelles. A rischiare la misura punitiva sarebbero in particolare i produttori di moto da 51cc fino a 500cc, modelli che in Usa arrivano solo dall'estero e rappresentano comunque una limitata fetta di mercato. Nel mirino dell'amministrazione Trump quindi ci sarebbero soprattutto la Vespa della Piaggio, a cui due anni fa a New York, in occasione dei 130 anni del gruppo di Pontedera, è stato dedicato il ''Vespa Manhattan', primo concept store che mette insieme Vespa, Aprilia e Moto Guzzi, e le moto da cross della svedese Husqvarna e dell'austriaca KTM. Il super-dazio minacciato da Trump comunque non preoccupa più di tanto il gruppo Piaggio, che sul mercato americano realizza meno del 5% del fatturato complessivo. E di questo, la fetta dei veicoli esportati inferiori ai 500cc è ancora inferiore, intorno al 2%, pari cioè a circa 5.000 unità, per lo più Vespa.

Diverso sarebbe invece l'impatto se ad essere colpite dal dazio punitivo americano fossero anche le moto superiori ai 500cc. In questo caso sarebbero coinvolti anche brand come Bmw e Ducati che in Usa concentrano gran parte delle proprie vendite. In particolare per Ducati, azienda italianissima anche se da qualche anno è stata acquistata dall'Audi del gruppo Volkswagen, gli Stati Uniti sono il primo mercato con 8.787 moto consegnate nel 2016 (-9% sul 2015) e la casa di Borgo Panigale ha negli Stati Uniti anche una filiale che conta 53 dipendenti diretti. L'allarme sulla minaccia di Trump di imporre dazi punitivi sull'industria motociclistica europea come ritorsione al bando Ue della carne Usa agli ormoni era stato lanciato già a fine gennaio dall'associazione europea dei produttori di moto (Acem) che si era detta ''profondamente preoccupata''. E contro il super-dazio si era schierato anche il Ceo dell'American Motorcyclist Association (AMA) Rob Dingman, sottolineando come "un aumento significativo del costo delle moto europee metterebbe a repentaglio le numerose piccole e medie imprese che si basano sulla vendita di motociclette europee, parti e accessori". A metà febbraio inoltre rappresentanti di Piaggio, Bmw, Ducati, KTM, Husqvarna, insieme al ceo dell'AMA, avevano partecipato ad un incontro presso gli uffici dell'US Trade Representative per spiegare le ricadute sull'occupazione locale.

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