ROMA - La storia di una delle più belle automobili italiane, l'Alfa Romeo Duetto, inizia ufficialmente nel marzo di 50 anni fa alla 36ma edizione del Salone di Ginevra. Ma si chiude, almeno a livello di denominazione, pochi mesi dopo. Battezzata dai progettisti Alfa e dai disegnatori Pininfarina (che l'avevano 'plasmata' con una forma inconsueta quanto gradevole) 'Osso di Seppia' proprio per la particolare silhouette arrotondata, la 1600 Spider riscosse immediatamente un grande successo di pubblico e di critica. Occorreva darle, però, un nome adatto non solo a supportare il lancio in Italia e in Europa, ma soprattutto ad accompagnare il debutto di questo modello negli Stati Uniti. Per trovarlo nacque così l'idea di un concorso, che faceva il paio con quello - già deciso - di mettere in palio un esemplare della nuova 1600 Spider tra i 1.300 invitati al ricevimento di presentazione della vettura a New York.
La Duetto nel film del 1967, 'Il laureato' con Dustin Hoffman
Venne distribuita al pubblico una grande quantità di cartoline per suggerire un nuovo nome al posto di 1600 Spider.
Fra coloro che avessero indicato proprio quello preferito dalla giuria era previsto che sarebbe stato estratta una vettura. In due mesi arrivarono alla sede dell'Alfa Romeo, che al tempo era a Milano al Portello, oltre 140mila cartoline, di cui 15mila dai più diversi Paesi esteri. I giornali dell'epoca riferirono svariate curiosità legate a questo concorso, tra cui la partecipazione con una sua scheda del Principe Bernardo d'Olanda, l'invio da parte di un concorrente di Torino di 200 cartoline e l'arrivo all'Alfa Romeo di oltre 8mila nomi diversi, di cui ben 2mila proposti da più concorrenti. Numericamente il più 'votato' fu Pini-Pininfarina, in omaggio al grande carrozziere, ma non mancarono decine e decine di stranezze - come i nomi di pesci Sogliola, Storione, Luccio o quelli femminili Romina, Patrizia, Donata e Lucia - fino ad arrivare a quelli delle attrici (Loren, Cardinale, Lollo, Brigitte), dei personaggi della storia (Stalin, Hitler, Cavour) o della cronaca del tempo (Berruti, Coppi, Herrera, Mina, Pavone ma anche Merlin, Soraya e Lutring). Pescando tra le 8mila proposte ci si imbatte anche i nomi di fantasia altrettanto 'impensabili' per un'auto, come Calimero, Rififi, Geppetto, Pampuria, Carolina e perfino Sveltona, a conferma delle difficoltà che la giuria dovette affrontare per arrivare ai 200 nomi della selezione finale.
La scelta cadde su Duetto, proprio perché breve e ''significativamente italiano, universalmente riconosciuto'' ma anche capace di racchiudere i ''due concetti della potenza del motore e dell'eleganza della carrozzeria''. E l'Alfa Romeo Duetto venne vinta da Guidobaldo Trionfi di Brescia, estratto tra quelli che avevano suggerito questo nome.
La storia del primo anno di vita di questo modello - divenuto una vera icona anche con la 'partecipazione' al film Il Laureato con Dustin Hofmann - vede anche nel 1966, esattamente l'11 maggio, la partenza della crociera di lancio della Duetto verso gli Stati Uniti a bordo della Raffaello, gioiello della navigazione italiana del tempo. Sulla nave vennero imbarcati tre esemplari della nuova Spider, accompagnati da giornalisti, invitati e dallo stesso presidente dell'Alfa Romeo Giuseppe Luraghi. Al termine del ricevimento a New York un altro esemplare della Duetto venne assegnato (per estrazione) alla modella statunitense Heidi Gover che, il 25 luglio di 50 anni fa, arrivò ad Arese per scegliere direttamente sulla linea di montaggio la vettura vinta. Il 1966 si chiude, però, con un evento negativo per la nuova splendida 'scoperta' del Biscione: un'azienda del settore dolciario usava già il nome Duetto e fu così deciso - a livello ufficiale - di tornare a 1600 Spider.
Mezzo secolo di gloria ha però consolidato questo nome, indissolubilmente legato ad una delle più belle realizzazioni dell'industria automobilistica italiana.