(di Pierluigi Mennitti)
BERLINO - L'autorità di omologazione tedesca Kba ha dato il via libera al richiamo di un altro milione di autovetture Volkswagen coinvolte in Europa nello scandalo del dieselgate. La notizia l'ha data direttamente il Ceo della casa automobilistica di Wolfsburg, Matthias Mueller, intervenendo all'assemblea generale di Vw oggi ad Hannover.
Per prime saranno richiamate le auto con motori EA189 da 2,0 litri, a seguire le cilindrate minori. Salgono così a 3,7 milioni le autovetture in Europa dei marchi legati al gruppo per le quali è stato autorizzato il recall in officina: si tratta dei modelli Vw Passat, Tiguan, Caddy e Golf , della Seat Exeo, della Skoda Superb e dei modelli A3, A4 e Q5 di Audi.
Una luce in fondo al tunnel, il numero totale dei richiami europei sale a 3,7 milioni, quasi il 50%. Volkswagen conta di completare l'operazione entro la fine di quest'anno.
L'assemblea generale, la prima dopo lo scandalo del 'dieselgate', si è svolta fra dimostrazioni di umiltà e scatti di orgoglio. Il consiglio di amministrazione si è presentato agli azionisti chiedendo di essere scagionato dalle responsabilità sul 'dieselgate', proprio nei giorni in cui la procura di Braunschweig ha avviato indagini sul vecchio Ad Martin Winterkorn e sull'attuale capo del marchio Vw Herbert Diess per manipolazione di mercato. Nel suo intervento, il capo del consiglio di sorveglianza Hans Dieter Poetsch ha difeso con forza la tempistica di comunicazione dell'azienda: "Abbiamo reso noto subito le accuse che ci venivano mosse".
Soprattutto Poetsch è stato al centro degli attacchi dei piccoli e medi azionisti critici con i vertici. I grandi, tra cui spiccano le famiglie Porsche e Piech che da sole detengono la maggioranza delle azioni, avevano annunciato in partenza l'appoggio al Cda.